Finisce 3-1 per il Novara con qualche rammarico per la Reggina, in considerazione delle occasioni fallite nel primo tempo e della rete arrivata solo nel finale. I primi due gol, quasi in fotocopia fanno soccombere gli amaranto, dignitosi però, per almeno metà gara e usciti a testa alta dalla sfida di alta classifica. Con questo successo la Reggina resta al quarto posto a otto punti da un Novara, lanciatissimo verso la serie A. Al Silvio Piola c’è l’entusiasmo delle grandi occasioni, un migliaio i reggini presenti nel settore ospiti. La risposta al primo gol subito è stata immediata e rabbiosa: solo gli interventi prodigiosi del portiere albanese Ujkani hanno evitato ai piemontesi di capitolare. La Reggina ha pagato subito dazio e sentito l’assenza di Bonazzoli, sostituito dal giovanissimo Sy, apparso ancora troppo acerbo per la categoria. Da segnalare l’infortunio di Costa, uscito in barella. Dalle prime indiscrezioni dovrebbe trattarsi di qualcosa di serio.
La capolista articola un buon possesso palla, fatto di tocchi di prima e geometrie precise. Al primo affondo passa la squadra di Tesser, Rigoni serve Marianini, che confeziona un cross al bacio per Scavone che colpisce indisturbato in area, violando la porta di Puggioni dopo soli 7 minuti. Il gol a freddo complica i piani di Atzori. La Reggina è sorpresa dall’inizio veemente del Novara, ma la reazione è da squadra di carattere (plasmata a immagine dell’allenatore), che non ci sta a perdere e tiene testa sul piano tattico alla squadra di Tesser.La Reggina gioca a viso aperto e in mancanza del suo ariete prova sovente la soluzione dalla distanza. C’è troppo scollamento tra i reparti in fase di riproposizione, gli amaranto inoltre subiscono il ritmo dei padroni di casa che giocano a memoria e sul velluto una volta passati in vantaggio. E’ Rigoni il metronomo da cui partono le occasioni dei biancazzurri, spumeggianti sulle fasce nella fase di blackout amaranto. La squadra di Tesser tiene costantemente il pallino del gioco e mette in ambasce la Reggina con le accelerazioni di Gonzalez (seguito in tribuna da osservatori speciali del Milan e del Chievo). Sembra la cronaca di una sconfitta annunciata, invece gli amaranto sfoderano la determinazione.
La squadra di Atzori si scuote, prende coraggio e sfiora il pari in almeno tre occasioni. I calabresi martellano le certezze dei padroni di casa. Gli amaranto, oggi in divisa bianca, creano almeno quattro nitide occasioni da rete. Il portiere sale in cattedra, con veri e proprio miracoli.
Nel secondo tempo il canovaccio è il medesimo, il Novara sornione approfitta e trova il raddoppio che chiude il match. Gemiti pesca bene in area Bertani che appone il sigillo numero undici e fa calare il sipario. La partita finisce praticamente lì, la Reggina cala psicologicamente e rischia di scoprirsi. All’ennesima scorribanda di Gemiti, quando perfino il presidente Foti perde le speranze e lascia momentaneamente la tribuna, si risveglia la Reggina che trova il gol dell’orogoglio con un colpo di testa di Cosenza. Il terzo gol è viziato da un fallo di Gonzalez su Acerbi (ma la giornata di Tozzi è stata nera), ma l’esecuzione dell’argentino vale da sola il prezzo del biglietto. Da segnalare in tribuna la presenza del bomber juvemtino Fabio Quagliarella.
dall’inviato Claudio Careri
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