Attilio Tesser, tecnico del Novara, in vista del posticipo serale di lunedì sera al Silvio Piola è stato intervistato in esclusiva da Reggionelpallone.
Mister Tesser, il suo Novara come il Cesena di Bisoli della passata stagione?
“In questo momento la classifica dice così. Essendo una matricola è un avvenimento inaspettato, ma stiamo facendo bene. Anche se la posizione di quel Cesena matricola, era meno vistosa della nostra. Conosco, però, realtà come Mantova e Triestina, le quali dopo tanti anni trascorsi in C1 e C2 arrivati in serie B sono state nelle zone nobili pur non raggiungendo la serie A, risultato invece ottenuto dal Cesena. Siamo felicissimi e cercheremo di continuare così”.
Scusi mister, ci dica l’obiettivo del Novara.
“Centrare al più presto 51 punti (ne mancano ancora 18, ndr) che significherebbero salvezza poi, eventualmente penseremo ad altro. Non è per screditarci, ma dopo 33 anni trascorsi nelle serie inferiori la permanenza nella categoria è già un ottimo risultato”.
Novara isola felice per Tesser?
“Quando le cose vanno bene gli allenatori sono tutti ideali. Sicuramente si lavora sereni e si è creato un ambiente attorno con una società sempre al servizio della squadra
Società pronta in tutta per approdare nel grande palcoscenico calcistico che è la serie A?
“Sotto l’aspetto organizzativo e dirigenziale siamo veramente messi bene, anche perché quest’anno si è badati a rinforzare l’apparato societario con un grosso investimento sul settore giovanile. Una società nuova con la famiglia De Salvo da tre anni a dirigerla”.
Più volte è stato accostato alla Reggina: vero o falso?
“Si solo una volta, forse nel periodo della Triestina o quando ero al Sudtirol-Alto Adige. Mi trovavo a vedere una gara della nazionale under 21 a Trento e l’allora direttore sportivo Martino parlando mi chiese la mia disponibilità per allenare la Reggina e l’ha avuta. Non si è andati oltre e non ho mai sentito il signor Foti”.
Quattro esoneri consecutivi, l’ultimo a Padova lo scorso anno, ma qualcuno si ricorda sempre di lei.
“La storia degli esoneri è un argomento che mi piace affrontare perché quotidianamente è un argomento che te lo rinfacciano tutti. Le assicuro che ci sono colleghi importantissimi che hanno avuto cinque, sei esoneri di fila, altro che quattro come me. Non faccio i nomi, tanto meno voglio andare contro loro. Puntualizzo solo che non ho ne procuratori, né “padrini” e mi piacerebbe sapere quanti sono quelli nelle mie stesse condizioni. Non ho chiesto mai a nessuno di trovarmi una squadra e conosco pure calciatori importanti con i quali ho giocato assieme. Ripeto che non ho padri, né padrini. E lo dico forte. Ho lavorato sempre con i miei ragazzi e accanto al mio staff tecnico. Ricordo pure dopo aver fatto bene a Trieste che Arrigo Sacchi mi offrì la panchina del Parma”.
I “maligni” dicono che il Novara si trova così in alto, grazie alla superficie in erba sintetica del “Piola”. Cosa risponde?
“Dico a costoro che siamo la squadra che ha fatto più punti di tutti in trasferta. Questa è la verità. Sono un allenatore che non si è creato mai alibi e che si confronta con tutti, poi sarà il campo a dire se siamo più bravi o no”.
Che partita prevede?
“Sono convinto che sarà una bellissima sfida. Se guardiamo la classifica nelle prime posizioni c’è il Novara primo, la Reggina seconda, l’Empoli che si sta proponendo ottimamente e il Varese. Credo che nessuna delle 4 potesse essere messa tra le outsider, perché le mie 4 sono Atalanta, Siena, Torino e Padova. Invece noi quattro esprimiamo un calcio di intensità, di aggressività e anche un po’ di qualità. Siamo delle sorprese piacevoli”.
Firmerebbe per un pareggio?
“No, assolutamente. Ci alleniamo alacremente e con spirito di sacrificio per ottenere sempre il massimo della posta, quindi l’obiettivo di una squadra è sempre quello di ottenere la vittoria”.
Reggina senza Bonazzoli, un vantaggio per voi?
“E il Novara senza Lisuzzo e Motta titolari inamovibili assenti da tempo dove li mettiamo? Guai se ci aggrappiamo ad un nome, perché è la squadra a vincere. Bonazzoli è uno dei migliori centravanti della categoria, però Motta è il miglior trequartista e Lisuzzo in difesa è un pilastro. Si misureranno due formazioni o non due calciatori che possono determinare un risultato”.
Un giudizio su questa Reggina
“Una squadra da rispettare tantissimo, ma non da temere. Come noi la Reggina ha fatto un gran lavoro, dopo il mancato obiettivo dello scorso anno, puntando sui giovani. Sarà l’outsider”.
Le squadre che a suo parere approderanno in serie A, senza passare dai play off?
“Vorrei tanto sbagliarmi ma Siena e Atalanta sono le candidate, poi ci metto il Padova che ha un parco attaccanti come Di Gennaro Succi e Vantaggiato”.
E la sua coppia di bomber Gonzalez-Bertani, 10 gol a testa finora, dove la posizioniamo?”
“Sono due calciatori che hanno trovato uno l’equilibrio mentale, Bertani, mentre l’altro ha la fame e la voglia di imporsi. Entrambi in campo si sposano bene e in velocità riescono a fare cose straordinarie. Ritornando al “sintetico” se uno vede la porta è perché ha delle qualità proprie”.
Lei è un tecnico presuntuoso o aziendalista?
“Se per aziendalista si intende sposare il progetto della società mi trovo d’accordo, ma niente interferenze riguardo la formazione da schierare. L’allenatore ha il dovere di ascoltare tutti, ma poi agire con la propria testa perché a pagare è sempre lui”.
LORENZO VITTO – REGGIONELPALLONE
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