Divertono, lottano e soffrono, portando a casa un pareggio giusto e uscendo dal campo tra gli applausi di entrambe le tifoserie. Reggina-Torino è stato un big match di quelli da vivere tutto d’un fiato, con le due squadre che hanno confermato le proprie potenzialità. Se non si perdono per strada, amaranto e granata li rivedremo in piena lotta per obbiettivi importanti, anche alla fine del torneo.
CHE INIZIO!- Le cose sembrano mettersi benissimo per la Reggina, che passa quasi subito. Al 5’ Viola sventaglia sul’out sinistro per l’accorrente Barillà, e sullo spiovente di quest’ultimo Bonazzoli è sovrano dell’area di rigore: il colpo di testa del rientrante bomber, si trasforma in un pallonetto che beffa Bassi. Il Toro incassa, e 4 minuti dopo perde Pratali (infortunio rimediato proprio durante l’azione del gol reggino), il quale viene sostituito da Rivalta. Gli animi in casa granata si surriscaldano, come dimostra l’entrataccia a centrocampo di Zavagno su Missiroli, al 10’. Due minuti più tardi però, il pareggio ospite: Bianchi infila Puggioni da due passi, ma l’azione è preceduta da un autentico suicidio dei ragazzi di Atzori, , che prima perdono ingenuamente un pallone con Viola, e poi completano l’opera con un clamoroso liscio di Rizzo. Ennesimo gol dell’ex per il capitano del Toro, che secondo il Granillo esagera nell’esultanza, e viene sonoramente fischiato. Fischi che diventano tuttavia davvero ingenerosi al minuto 17, quando la sorte di Bianchi diventa identica a quella di Pratali: abbandono del campo per infortunio, con Lerda costretto a “bruciarsi” il secondo cambio, inserendo Pellicori.
BONAZZOLI OUT– Gli amaranto potrebbero passare nuovamente al 23’, ma sulla combinazione in velocità Bonazzoli-Campagnacci, quest’ultimo spara incredibilmente alto, a due passi dal portiere piemontese. La partita adesso è davvero bella, e si capisce lontano un miglio che il segno “x” non interessa a nessuno dei 22 in campo. Intorno alla mezz’ora, la sorte si accanisce anche contro la Reggina: Bonazzoli non ce la fa (probabile riacutizzarsi dell’infiammazione agli adduttori), e dopo aver provato inutilmente a stringere i denti, viene rilevato da Zizzari. I ritmi restano altissimi, e al 43’ l’incursione aerea di Missiroli, sulla punizione spedita in area da Viola, spaventa non poco Bassi, che vede uscire di poco la sfera sulla sua sinistra.
CONTINUI CAPOVOLGIMENTI- Nella ripresa, le emozioni tornano al minuto 8, quando Bassi leva in qualche modo dalla testa di Zizzari il traversone di Campagnacci. Due minuti dopo, lo stesso Zizzari manda su tutte le furie il pubblico di fede reggina, vanificando da favorevolissima posizione il millimetrico invito di un intraprendente Adejo, con una conclusione che non è né un tiro né un cross. La Reggina sembra poter sbloccare il risultato, ma trema al 13’: l’ingenuo fallo di Cosenza consegna una insidiosissima punizione ai “perfidi piedi” di Sgrigna, il cui tiro fortunatamente si rivela facile preda di Puggioni. Nonostante il pericolo corso, Atzori vuole i tre punti: fuori Adejo (apparso per la verità tra i migliori) e dentro un elemento di maggiore spinta come Laverone. Al 22’ è ancora il Toro a farsi minaccioso dalle parti di Puggioni: D’Ambrosio fa tutto da solo in mezzo ad un nugolo di maglie avversarie, ma il portiere amaranto, in uscita, lo mura in corner. Adesso il pallino è nelle mani dell’undici di Lerda, con Acerbi provvidenziale al 25’, nello sporcare il colpo di testa di Pellicori. Sull’altro fronte, Bassi rischia la paperissima della giornata facendosi sfuggire il cross di Laverone, riuscendo però a rimediare in qualche modo su Zizzari.
ULTIME SCINTILLE- Il finale vede troppi errori da parte di Missiroli e compagni, che cominciano a perdere palloni in modo sempre più pericoloso: il pubblico capisce, e dagli spalti si levano applausi d’incoraggiamento. Atzori, dal canto suo, a 10’ dalla fine prova a dare un po’ di smalto ad un attacco diventato sempre più inconcludente, gettando nella mischia Sy per Campagnacci. Un minuto dopo però, è Puggioni (anche lui sul punto di uscire, per un problema muscolare) a doverci mettere i guanti, sulla botta dalla distanza di De Vezze. Il portierone amaranto diventa protagonista assoluto in pieno recupero, sfoderando un bellissimo intervento col quale alza la conclusione di Sgrigna. E’ l’ultimo atto di un match vibrante e combattuto, che di certo non ha tradito le attese dela vigilia.
Ferdinando Ielasi-Reggionelpallone.it
Commenti