Di solito siamo noi ad occuparci direttamente dell’avversario di turno, analizzandone pregi e difetti. In questa occasione però, cediamo volentieri il compito agli amici di Toronews.net, rappresentati nell’occasione dal Redattore Valentino Della Casa.
Il modulo- Con ogni probabilità, Lerda dovrebbe continuare ad affidarsi al 4-2-3-1, modulo che ha sempre proposto sin dall’inizio del campionato. Pochissime invece, le possibilità di optare all’ultimo momento per un 4-3-3. F
Punti di forza- Senza dubbio, è l’attacco il fiore all’occhiello di questo Torino. Sorretto da elementi di grande spessore tecnico come Bianchi, Sgrigna e Iunco, il reparto avanzato granata fa dell’imprevedibilità e della forza fisica le proprie armi migliori, e più volte ha tolto le castagne dal fuoco al proprio mister. Peccato non avere ancora Bernacci, il quale ha lasciato per i tristemente noti motivi personali: la presenza dell’ex Bologna, avrebbe garantito maggiori soluzioni e qualche alternativa in più.
Punti deboli- Una difesa che prende gol (tantissimi quelli su palla inattiva) in maniera troppo ingenua, a volte addirittura stupida. Cali di concentrazione evidentissimi, che dimostrano come i problemi iniziali del Toro, oltre che di natura tattica, siano stati di natura mentale. Completano il quadro, la difficoltà a fare filtro, unita all’impostazione della manovra.
La società- Il Torino allestito quest’anno è simile alla Reggina, tenendo ovviamente conto della differenza di budget dei 2 presidenti. Si è puntato prevalentemente sui giovani, cercando di aggiungere qualche elemento esperto in grado di fare da chioccia. Petrachi ha svolto un lavoro apprezzabile, dimostrando, rispetto allo scorso anno, che si può puntare alla serie A in modo più accorto e pragmatico. Per quanto riguarda Cairo, il presidente vive un momento difficile: il feeling con la piazza è ormai bruscamente interrotto, con il popolo granata che accusa il suo massimo dirigente di aver investito poco e male, oltre ad aver completamente trascurato il settore giovanile,per anni fiore all’occhiello della Torino granata.
Il tecnico- Lerda è la persona giusta per riportare in alto il Torino. Anche se a volte si è intestardito in alcune scelte, rimane un tecnico preparato, che gioca un calcio all’avanguardia. La speranza è che la società, a dispetto dei momenti bui, continui a dargli fiducia, così come d’altronde ha fatto fino adesso.
Il grande ex- Rolando Bianchi è l’anima di questa squadra. Al di là dei tanti gol segnati, ha dimostrato attaccamento alla maglia e spirito combattivo: il “gesto del silenzio” rivolto ai tifosi della tribuna dopo il gol all’Albinoleffe, non va inteso come polemica fine a sé stessa, ma bensì come scatto di rabbia che nasce dal profondo amore verso i colori granata. Il bomber è in forma eccezionale, e come detto prima rimane un elemento fondamentale, su cui poggiare le speranze di ritorno in massima serie.
I big- Oltre ai già citati Bianchi, Sgrigna e Iunco, una menzione la merita Obodo, che a questi livelli rimane un assoluto “top player”. Il nigeriano, sempre alle prese con problemi fisici, è comunque venuto all’ombra della Mole per rilanciarsi, a differenza di tanti altri giocatori che hanno vestito il granata senza stimoli e convinzione, come Di Michele, Diana etc. Se parliamo di qualità, a dispetto delle ultime stagioni non esaltanti, impossibile non menzionare anche Gasbarroni.
Il Toro di domani- Quando Lerda dice che l’obiettivo primario consiste nel non prendere gol, non significa che giocherà in maniera accorta. Ciò che vuole il mister, è che la squadra unisca il gioco offensivo alla solidità della retroguardia. Il modulo, lo ripetiamo,quasi certamente resterà invariato, ma se si dovesse passare al 4-3-3, Obodo prenderebbe il posto di Scaglia.
Probabile formazione- Bassi, D’Ambrosio, Pratali, Ogbonna, Zavagno, De Vezze, De Feudis, Lazarevic, Sgrigna, Scaglia, Bianchi (Morello, Rivalta, Zanetti, Obodo, Gasbarroni, Belingheri, Pellicori). Allenatore: Lerda. Ballottaggi: Scaglia-Obodo.
Indisponibili: Rubinho, Di Cesare, Filipe, Iunco. Squalificati: Garofalo (1).
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