Top – Reggina. La partita contro il Cittadella ha evidenziato la personalità di questa squadra, che dopo Padova e Livorno,questa volta non ha perso il controllo una volta andata in svantaggio. Ha retto quasi mezz’ora dieci contro undici, sbandando giusto un paio di volte. Ha dimostrato di come si possa vincere una (anzi due) partite anche se ti manca il tuo uomo migliore. L’assenza di Bonazzoli pesa come un macigno, in 180 minuti Campagnacci, Zizzari e Sy non sono riusciti a segnare, i centrocampisti hanno sopperito alla mancanza, evento che non potrà ripetersi in eterno. Sabato arriverà il Torino, sfida che profuma di esame di maturità .La vittoria di ieri sera nasconde mille significati.
Certifica la presenza degli amaranto nella lotta per la promozione, la maschera appositamente collocata da Foti e Atzori è definitivamente caduta. Giusto proteggere una squadra giovane e quindi bisognosa di tranquillità , altrettanto sensato non fare proclami dopo lo schiaffone ricevuto lo scorso campionato. I numeri e le prestazioni fanno però cadere il velo, gli amaranto sono chiamati dopo ieri a convivere anche con la fastidiosa etichetta di squadra che lotta per salire in serie A, onori e oneri si dividono in parti uguali. E’ un pò come quando vedi un figlio andare via di casa, il cuore s’incarta diviso tra due emozioni. L’inevitabile felicità nel vedere una creatura un tempo piccola pronta per lottare nel mondo “dei grandi”. Non manca però un accenno di timore e una malcelata maliconia: non si torna più indietro, il bambino di una volta dovrà adesso camminare con le sue gambe.
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Flop – Sassuolo. Il crollo è verticale, si accettano consigli nondimeno che preghiere. La sostituzione di qualche settimana fa (Gregucci per Arrigoni) ha portato notevoli cambiamenti, in peggio però. La sconfitta di ieri lancia messaggi chiari come la luce del sole: se perdi in casa contro l’ultima in classifica, significa che gli spettri della retrocessione hanno appena bussato, sono ad attenderti sull’uscio di casa. La squadra è stata costruita con il preciso intento di lottare per la promozione, il banco è già saltato da tempo. Ritrovarsi impelagati in piena lotta salvezza scombussola e intontisce squadra e tifosi, entrambi sorpresi da una situazione che mai si sarebbero aspettati.
Il presidente Rossi non sa più che pesci pigliare, se dare l’ultima occasione a Gregucci o richiamare in fretta e furia il silurato Arrigoni. Difficile la pista che prevede l’arrivo di un terzo allenatore, l’effetto boomerang potrebbe avere ripercussioni irreparabili. La squadra sulla carta dovrebbe occupare posizioni più tranquille, forse è proprio questo che preoccupa maggiormente. Se manca la grinta necessaria, se testa e gambe non girano a dovere, se il gruppo per primo non reagisce, difficile anche per il miglior alchimista trovare la formula giusta per riportare il Sassuolo sui giusti binari. Attualmente la locomotiva ha una precisa, e unica, destinazione: signori, prego, si scende.
Pasquale Romano
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