Alla vigilia di Cittadella-Reggina, intervista a Federico Piovaccari, punta dei veneti che ben sta figurando nel torneo cadetto dopo le buone stagioni in lega pro con le maglie di Vittoria, San Marino e Ravenna. Un percorso graduale di crescita che sta dando i suoi frutti, l’ambizione dell’attaccante uscito dalla primavera dell’Inter non conosce limiti:
Allora Federico, partiamo dal tuo anno di primavera con la maglia nerazzurra, stagione 2003-2004. Molti gli allenamenti con la prima squadra, qualche convocazione, ma l’esordio in A non è mai arrivato.
“Un pò mi è dispiaciuto, ma non dispero di arrivarci in futuro in serie A. Di quell’anno conservo comunque bellissimi ricordi, ho avuto la fortuna di allenami con Vieri, all’epoca era lui il mio idolo”.
Al giorno d’oggi invece da quale attaccante cerchi di rubare i movimenti?
“In Italia penso che Eto’o sia il miglior attaccante in circolazione, sarà ovvio ma credo sia così. Fuori dai nostri confini trovo che il più forte sia Droga, un vero campione”.
Tornando al tuo passato nerazzurro, una volta uscito dalla primavera hai iniziato un lungo pellegrinaggio. Come mai?
“Ero giovane e sentivo importante giocare con continuità per maturare. All’Inter ovviamente non c’era questa possibilità , non ci ho pensato un attimo e sono sceso di categoria pur di essere titolare”.
Hai girato i campi della lega-pro: Vittoria, San Marino e Ravenna, sempre con un buon bottino di reti a fine stagione, la serie B è arrivata al punto giusto?
“Avevo già fatto un anno di B nel 2006 con la Triestina. Non era andata benissimo, sia perché ero ancora giovane, ma anche per la qualità del campionato. Con squadre come Juve, Napoli e Genoa il livello medio era altissimo, devo ammettere che adesso la qualità è calata”.
Sei sceso in Lega-pro per proseguire la tua crescita, i risultati ti hanno dato ragione.
“Ho fatto tre buone stagioni, superando sempre la doppia cifra. Ora posso dirmi di sentire pronto per questa categoria, anzi forse lo ero già qualche anno fa, ma ormai è andata così, non ho rimpianti. Ho ancora ventisei anni, il meglio per un calciatore arriva a questa età ”.
I tuoi gol stanno tenendo a galla un Cittadella in difficoltà , come ti spieghi l’enorme differenza con lo scorso anno, quando i veneti hanno lottato sino all’ultimo per i play-off?
“Non bisogna dimenticare che la squadra è stata ampiamente rinnovata. Molti giocatori importanti come Cherubin, Iunco, Pettinari e Ardemagni sono stati ceduti, normale ci voglia un po’ di tempo per conoscerci. Dobbiamo ancora assimilare certi meccanismi, la classifica comunque è corta, basta poco per uscire dalle zone basse”.
Dopo il buon pareggio di Varese domani affronterete una Reggina terza in classifica, chi conosci maggiormente della squadra calabrese?
“Ho giocato insieme a Missiroli, nel Treviso qualche anno fa. Devo dire che seppur ancora giovane si notavano chiaramente le sue qualità , è un giocatore da tenere particolarmente d’occhio, sprecato per questa categoria. L’anno scorso a Ravenna nello staff tecnico c’erano Simionato e Bergamo, adesso con Atzori alla Reggina. Qualche volta li sento telefonicamente, li saluterò volentieri domani”.
Ti aspettavi di vedere gli amaranto così in alto?
“Sono una formazione ostica, un giusto mix di giovani e giocatori esperti e di qualità . Il campionato di B è lungo e pesante, mantenere questa classifica non sarà facile, ma i mezzi ci sono”.
Piovaccari punta a battere il suo record di gol a quota 13? Manca solo un gradino per completare la tua scalata, magari a giugno prossimo.
“La serie A è un chiodo fisso, il sogno di ogni giocatore. Per adesso penso solo a salvare il Cittadella con i miei gol, se farò bene spero in futuro di ricevere una chiamata, per realizzare il mio sogno”.
Pasquale Romano
Commenti