Si dice che in questo campionato, le vittorie che fanno la differenza sono quelle ottenute col coltello tra i denti, e per andare davvero lontano, devi riuscire a fare tue anche le partite che di certo non passeranno alla storia per spettacolo ed emozioni. Proprio in virtù di questa teoria, la Reggina ed i suoi tifosi stasera possono sorridere di gusto. Il match col Portogruaro infatti, tutto è stato tranne che avvincente, e se non fosse stato per il guizzo di capitan Missiroli, vi avremmo raccontato di uno 0-0 più che giusto.
Botta e risposta-L’inizio è alla camomilla: il Portogruaro difende con ordine e si affida solo a qualche timida ripartenza,mentre nella Reggina Zizzari sostituisce Bonazzoli in tutto e per tutto, visto che i rifornimenti vedono in lui l’unico destinatario. Complice una manovra amaranto troppo “telefonata”, la difesa ospite riesce sempre ad anticipare l’attaccante ex Pescara, il quale riesce a liberarsi solamente al 4’, vedendo però murato il suo colpo di testa. Dopo la fase di studio, arrivano i primi veri brividi. Al 15’ Colombo serve Campagnacci dopo un’apertura millimetrica di Adejo,ma sulla deviazione a botta sicura del “Rooney dello Stretto” Rossi risponde con un riflesso felino. La replica della compagine di Viviani è immediata, e costringe Puggioni ad indossare il vestito delle occasioni migliori, per deviare in corner la sventola dai 20 metri di Espinal.
Difficoltà- Il Granillo torna a “scaldarsi” al 23’, quando Missiroli sugli sviluppi di un corner anticipa tutti, spedendo a lato di un nulla. Da quel momento però, inizia il black out: nelle corsie laterali solo Rizzato spinge con continuità, sulla trequarti Missiroli è più ombre che luci, e lì davanti la coppia Campagnacci-Zizzari si “ferma” alle buone intenzioni. Il Portogruaro comincia a prendere un po’ di coraggio: Cunico disegna inviti davvero allettanti, che vengono malamente raccolti al 29’ da Tarana e al 35’ da Gerardi. I ragazzi di Atzori provano ad uscire dal torpore intorno al 40’, con una iniziatia personale di Zizzari: difesa e controllo della palla sono ottimi, angolazione e potenza lasciano alquanto a desiderare.
Giri a vuoto-La ripresa, è addirittura più opaca della prima frazione. Atzori prova a rimescolare le carte togliendo Viola e Rizzato ed inserendo Tedesco e Barillà, ma i risultati non si vedono: Rossi deve solo preoccuparsi di fare buona guardia, tra il 53′ e il 67′, sugli insidiosi tiri-cross di Rizzo e Campagnacci. La “matricola” dal canto suo, decide di sparire completamente dalle trequarti reggina, e si rifugia nuovamente nella propria metà campo. Al 70′, Zizzari prova a fare tutto da solo per la seconda volta: apprezzabile il dribbling a rientrare sul diretto marcatore, che però è seguito da un tiro che si trasforma in un comodo passaggio per il portiere avversario. E l’ultimo atto del centravanti, sostituito un minuto più tardi da Sy. La musica tuttavia, non cambia nemmeno in questo caso: l’impatto del franco-senegalese è impalpabile, e certamente Campagnacci non fa meglio di lui.
La svolta- La storia di questa prima edizione di Reggina-Portogruaro, cambia completamente a 3′ dalla fine. Sulla punizione spedita “in the box” da Costa, Colombo di testa rifinisce per l’accorrente Missiroli, ed il capitano di prima intenzione manda la sfera laddove Rossi non può proprio arrivare. C’è ancora il tempo per un colpo di testa di Bocalon che fa saltare le coronarie dei presenti, ma il guardalinee aveva fermato tutto per un precedente fuorigioco. Finisce con la Reggina sotto la curva, a festeggiare 3 punti sui quali ad un certo punto non avrebbe scommesso nemmeno il più inguaribile degli ottimisti. Il ritorno dello spettacolo? Per quello ci sarà tempo: adesso, va benissimo così…
Ferdinando Ielasi-Reggionelpallone.it
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