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Giuseppe ‘Bepi’ Pillon è il nuovo allenatore della Reggina 2012-2013, dopo l’esonero di Davide Dionigi. Di seguito, la scheda del tecnico, tratta dalla nostra rubrica ‘tecnici contro’.
GIUSEPPE PILLON Nato a Preganziol (Treviso) l’8 Febbraio 1956.
Stile, eleganza e totale devozione al 4-4-2: questa in estrema sintesi la figura di Giuseppe “Bepi” Pillon, che in riva allo Stretto tutti ricorderanno non tanto per la brevissima parentesi in amaranto, quanto per il meraviglioso gesto di fari play andato in scena durante Ascoli-Reggina del 2009-2010. In quell’occasione, i marchigiani passarono in vantaggio grazie alla furbata di Sommese, il quale si impossessò di una palla che Valdez, appena infortunatosi, aveva cercato volontariamente di mettere in fallo laterale: il successivo assist per Antenucci, che da due passi mise alle spalle di Cassano, fece scoppiare una rissa in campo, che portò all’espulsione di Costa.A quel punto, Pillon ordinò ai suoi di far pareggiare immediatamente gli amaranto, con Pagano che si involò verso la porta avversaria senza trovare opposizione alcuna, prima di appoggiare in rete a porta vuota (per la cronaca, la gara vide la Reggina vincere 1-3).
La carriera da calciatore- A dispetto di un inizio promettentissimo, che lo vide approdare non ancora 18enne nelle giovanili della Juventus, il percorso come giocatore non si può certo definire di primissimo livello. Dopo il breve sogno a tinte bianconere infatti, Pillon girerà l’Italia settentrionale tra serie C1 e serie C2, cambiando ben 9 squadre (l’esperienza più lunga, coincide con i 4 anni di Padova), con le quali centrerà comunque 4 promozioni. Tra i successi, da ricordare in particolare la promozione con lo Spezia, con una compagine che riuscì a vincere incredibilmente il campionato, nonostante fosse rimasta senza stipendio per parecchi mesi, Chiuderà la carriera a 36 anni, con i dilettanti del Pro Mogliano.
Palmares- 4 promozioni dalla C2 alla C1 (Padova 80-81, Padova 82-83, Asti 83-84 e Spezia 85-86), e una coppa Italia di C (Padova 79-80).
La carriera da allenatore– Dopo un inizio coi Dilettanti del Bassano, l’incredibile boom arriva nel 1994 a Treviso, dove Pillon veste i panni dello straordinario “profeta in patria”, portando i biancoazzurri in soli 3 anni dai Dilettanti alla serie B. Il 4-4-2 del trainer trevigiano, fatto di giocate in velocità e continui inserimenti sulle fasce, incanta un po’ tutti, convincendo il Padova ad ingaggiarlo nel 97-98: stavolta le cose vanno male, e per Pillon arriva l’esonero a vantaggio di Colautti. L’avventura in panchina del tecnico goriziano tuttavia, anziché subire un rallentamento vive una grande impennata, visto che nel 98-99 arriva la chiamata in una piazza blasonata come Genova: anche in Liguria però, si registra il triste epilogo dell’esonero, con Cagni che prende il suo posto. La mazzata finale, potrebbe arrivare tra il 99 e il 2000-2001, annate contraddistinte da una risicata salvezza in C1 a Lumezzane, e da un altro esonero a Pistoria, sempre in C1, dove gli subentra Mimmo Caso.
Tre esoneri in 4 anni rappresentano un fardello decisamente ingombrante, ma nel 2001-2002 l’Ascoli gli concede fiducia: scelta quanto mai azzeccata, visto che Pillon riporterà i bianconeri in serie B, lanciando verso grandi palcoscenici Andrea Barzagli,e ottenendo la stagione seguente una tranquilla salvezza sempre nelle Marche. Tra il 2003 e il 2005, arrivano prima una “nuova macchia” (retrocessione dalla B alla C col Bari, al termine dei playout col Venezia) e poi una storica promozione in serie A, conquistata grazie al ritorno a Treviso: Pillon subentra in corsa a D’Astoli, entusiasmando con ll’imprendibile coppia-gol Barreto-Reginaldo e ottenendo la massima serie nonostante la sconfitta nei playoff, a causa dei contemporanei fallimenti di Torino e Perugia.
Nel 2006, il miracolo Chievo: anche al Bentegodi il gioco targato Pillon torna ad incantare per bellezza e praticità, e porta i clivensi addirittura ai Preliminari di Champion’s League, persi nella doppia sfida col Braga. Un debutto in A folgorante dunque, anche se la seconda stagione in gialloblù coinciderà con il 4° esonero in carriera (panchina gialloblù affidata a Del Neri). Nel 2007-2008, il ritorno-bis a Treviso non è certo entusiasmante (salvezza in extremis in B,con una squadra costruita per vincere il campionato), mentre nel 2008-2009 incassa il 5° esonero proprio a Reggio Calabria, con Foti che richiama Nevio Orlandi dopo che la Reggina di Pillon aveva racimolato appena 1 punto in 4 gare. Nel 2009-2010 torna ad Ascoli, dove prende il posto del silurato Alessandro Pane, portando fuori dalle zona pericolo i bianconeri, che sognano per un breve periodo la zona playoff.
Nel 2010-2011, gli viene affidata la panchina del neo-retrocesso Livorno. Il rendimento un pò troppo altalenante, spinge Spinelli ad esonerarlo nel mese di febbraio, a vantaggio dell’ex Reggina Novellino. La girandola tra ex Reggina prosegue anche lo scorso anno, ma la Toscana rimane amara: subentrato al posto di Aglietti alla guida dell’Empoli, Pillon rimane sulla panchina azzurra appen 1 mese e mezzo, prima di lascire il posto a Guido Carboni.
Da oggi, cercherà di risollevare le sorti della Reggina: il primo atto martedì sera, proprio sul campo dove 4 anni fa diede vita a quel meraviglioso gesto…
Palmares- 1 Promozione dal Cnd alla C2 (Treviso 94-95), 1 Promozione dalla C2 alla C1 (Treviso 95-96), 2 promozione dalla C1 alla B (Treviso 96-97 e Ascoli 2001-2002), 1 Promozione dalla B alla A (Treviso 2004-2005), una qualificazione in Coppa Uefa (Chievo 2005-2006).
I precedenti con la Reggina- 4 vittorie ( 2005-2006, Reggina-Chievo 1-3 e Chievo-Reggina 4-0, 2009-2010, Ascoli-Reggina 1-2, 2010-2011. Livorno-Reggina 3-0 ) e 2 sconfitte (97-98, Reggina-Padova 3-0, 2009-2010, Ascoli-Reggina 1-3).
Ferdinando Ielasi-reggionelpallone.it
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