Avviso ai naviganti, il Novara non si ferma più, già segnalato il numero di targa. Complice un turno di stop di tutte le inseguitrici (Padova escluso) l’ennesima affermazione dei piemontesi nell’anticipo di venerdì vale doppio, anzi triplo. Come i gol, realizzati dai “soliti noti” Gonzalez, Bertani e Rigoni. Quello che più impressiona (e preoccupa le concorrenti) sono la qualità del gioco e le numerose palle gol create dagli uomini di Tesser, a questo punto in fuga e con appiccicata la scomoda etichetta di favorita, quella di possibile outsider va ormai scolorendosi.
Cosa è successo : dietro la capolista, pareggi e sconfitte. Il Siena non va oltre il pari interno con il Crotone, occasione mancata dai toscani più volte vicini al vantaggio ma meno convincenti rispetto alle altre prestazioni casalinghe. Il big match tra Reggina ed Empoli, finisce in parità, vince la tattica e la bravura degli allenatori nel preparare la partita. Le difese sovrastano i rispettivi attacchi e il risultato non può che essere 0 a 0, con un pizzico di noia rispetto alle aspettative, il punto alla fine accontenta entrambe. Turno favorevole al Padova, bella vittoria sul Pescara (la coppia Succi-Vantaggiato è da urlo, al livello di quella novarese) e triplo balzo in classifica, risoluta l’intromissione della truppa di Calori al tavolo delle pretendenti alla massima serie. Cade l’Atalanta, sconfitta a Piacenza. Doppia la sorpresa, visto che i nerazzurri sono riusciti a dilapidare un patrimonio, da zero a due a tre a due, il tutto nella prima mezz’ora del secondo tempo. Peccato capitale per i bergamaschi che in un tempo subiscono un terzo dei gol presi in totale in questo campionato. Pareggio (con polemiche) tra Grosseto e Livorno, i padroni di casa protestano per le due espulsioni e per tre rigori non fischiati. In coda vittorie rilevanti per Piacenza e Cittadella, che agganciano nelle zone calde Portogruaro, Sassuolo (che pareggia in extremis a Modena) e Ascoli. Atalanta-Padova e Livorno-Reggina le sfide più interessanti della prossima giornata, che vedrà il Siena giocare sul campo di un Sassuolo disperato e il Novara alle prese con un cliente non irresistibile come l’Albinoleffe.
Sorpresa: Piacenza. Già con le valigie in mano, prima della trasferta di Crotone del turno precedente, Madonna può rimettere i vestiti nell’armadio, la svolta c’è stata, meglio tardi che mai. Vittoria in terra calabrese e primi segnali di risvegli, ieri invece autoritaria la rimonta nei confronti di un’Atalanta fermatasi sul più bello. Partita ribaltata, seconda vittoria consecutiva, ultimo posto abbandonato. Funzionano le correzioni apportate dal tecnico dei piacentini: nuovo il modulo, 4-3-2-1, nuovi alcuni interpreti (Conteh, Mandorlini e Catinali), coraggio nell’estromettere l’esperto Volpi e giocatori rilanciati come Guzman e Cacia. La salvezza, lontana anni luce sino a un paio di giornate fa, adesso non è più così lontana.
Toh chi si rivede: Bellucci. Una vita in serie A, una carriera divisa sostanzialmente in tre (Bologna, Napoli e Sampdoria) l’oblio, dolceamaro, che si avvicina inesorabilmente. Modena come ultima, prevedibile, tappa di una carriera ricca di soddisfazioni. La voglia, quella non scarseggia, come l’affinità con la rete, leggasi palla in fondo al sacco. Due gol nelle ultime due partite, aiuto concreto offerto a una squadra in difficoltà, incapace di riconoscersi dopo un inizio convincente. L’attaccante romano, al ventesimo campionato tra i professionisti, si tiene ben allacciate le scarpette ai piedi, il chiodo può attendere.
La chicca: Triestina, che succede? Va bene porgere l’altra guancia, ma senza esagerare. Sono altri i modi per evidenziare un animo pio e cattolico. Dopo le quattro sberle ricevute (a domicilio) dalla Reggina, la formazione allenata da Iaconi ha pensato bene di seguire le indicazioni del Vangelo, omaggiando gli avversari del Varese di altre quattro reti, ringraziamenti sentiti per il dono cristiano. Inspiegabile il crollo della formazione alabardata, chiamata nel prossimo turno ad una rabbiosa reazione. Pur volendo, le guance (come la pazienza dei tifosi) son finite.
Pasquale Romano
Commenti