Il giorno dopo, anche analizzando il match con l’Empoli più serenamente, è sempre evidente che la Reggina abbia perso l’occasione per conquistare la seconda posizione in solitudine, e mettere il Siena alle spalle. Una Reggina “normale”, ovvero quella formato Granillo, avrebbe portato a casa i tre punti. E’ finita con l’identico punteggio della prima partita interna col Crotone, e cioè 0-0. Senza dubbio, la Reggina non ha disputato una grande gara: è andata in sofferenza nella linea mediana, e non mai riuscita a sviluppare gioco sulle corsie laterali. Gli amaranto, così, superano la tempesta dell’Empoli con un pizzico di fortuna.
In altri tempi saremmo qui a raccontare di una sconfitta e non di un prezioso pari, che lascia comunque la Reggina solitaria al terzo posto. A guadagnarci è stato solo il Padova, che in rimonta ha fatto fuori il Pescara e si avvicina alle zone nobili della classifica. Analizzando a 360° la gara, più che mancare la Reggina, è stato bravo Aglietti con due mosse a limitare le fonti del gioco amaranto, bloccando prima le fasce esterne (dove Laverone e Rizzato non hanno quasi mai trovato lo spunto vincente, perché obbligati a guardare a vista Fabbrini e Nardini) e poi ingabbiando Missiroli, che non è stato quello ammirato al “Nereo Rocco. Ecco perché Campagnacci non ha fatto il “Rooney” e Bonazzoli è rimasto all’asciutto, nonostante l’unico pallone degno di nota. ricevuto e indirizzato nello specchio. della porta empolese, porti la firma del capocannoniere del torneo.
Pensando invece alle frasi dette da Atzori, ilquale ha spiegato che è stato forzato a togliere Viola e non Rizzo, in debito d’ossigeno, la domanda viene spontanea. C’è o non c’è un’alternativa a Rizzo? Perché non schierare Tedesco? Se il centrocampista messinese deve cantare e portare la croce in ogni partita fino al triplice fischio, significa che in organico manca un elemento con simili caratteristiche. Per quanto concerne invece Giacomo Tedesco, non conosciamo il prezzo che dovrà pagare ancora per essere preso in considerazione veramente, e non con il solito premio di consolazione consistente nella convocazione. A questo punto, proprio perchè Tedesco non lo consideriamo un ex calciatore, possiamo pure sbilanciarci e dire che, questa pace tra la società e il centrocampista, sia stata solo di facciata per non creare scompensi nell’ambiente dentro e fuori le mura del Sant’Agata.
La Reggina è seconda, è in serie positiva da 7 turni e la difesa non subisce reti da 252’: l’ultimo gol subito da Puggioni risale alla gara di Frosinone. Adesso, dopo il secondo pari interno, è oltremodo scorretto prendersela col preparatore atletico se Rizzo è apparso stanco, Viola ha vagato e sbagliato tanto, Rizzato non è stato il solito pendolino e Bonazzoli non ha segnato. Lasciamo lavorare in pace Atzori, un allenatore che sa il fatto suo e se sbaglia e la squadra non vince non se la prende con l’arbitro, ma dice solo che l’avversario “ha meritato il risultato”. Adesso spazio alle seconde linee per l’incontro di coppa al “Matusa”, col Frosinone, per il secondo turno di coppa Italia. Ma il pensiero di Atzori guarda più lontano, ovvero alla gara di sabato pomeriggio allo stadio “Armando Picchi”, contro il Livorno dell’ex Bepi Pillon.
Lorenzo Vitto-Reggionelpallone.it
Commenti