Non sarà un grande ex come Alfredo Aglietti, ma certamente Lorenzo Stovini una piccola traccia l’ha lasciata, all’interno del popolo amaranto. Due anni intensissimi, i primi nella massima serie, che lo hanno visto titolare inamovibile al centro della difesa, come testimoniano le 66 presenze finali. Dopo Aglietti, Reggionelpallone.it ha ascoltato anche il pensiero del difensore fiorentino, intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni.
Sabato Reggina-Empoli: una sfida indecifrabile, tra due squadre che viaggiano con il vento in poppa…
Reggina ed Empoli stanno attraversando un buon momento e prevedo una bellissima gara. Noi ci presenteremo al Granillo con l’obiettivo di uscire dal campo con un risultato positivo, che ci permetterebbe di rimanere ancora l’unica squadra imbattuta del torneo. Siamo due squadre che godono di ottima salute, e quindi azzardarsi a fare un pronostico è difficile, in quanto le motivazioni non mancheranno né da una parte né dall’altra”.
Di sicuro, contro il Siena avete dimostrato di essere una squadra da prendere con le pinze…
“Lunedì sera al “Castellani” ci siamo aggiudicati il derby contro una squadra che si presentava nelle vesti di capolista. Un successo che ha portato tanto entusiasmo nell’ambiente, ma noi, essendo come la Reggina una squadra composta da tanti giovani, rimaniamo con i piedi per terra, il nostro obiettivo principale, per adesso resta sempre la salvezza. Il campionato di B è lungo e duro,e spesso tutti gli obiettivi prefissati vengono stravolti, sia in un senso che nell’altro. Nel mese di marzo, la classifica probabilmente potrà essere più veritiera di adesso”.
Si rinnova il duello Stovini-Bonazzoli. Lo scorso anno siete stati protagonisti di qualche “scambio” un po’ troppo acceso, e tu uscisti malconcio per una gomitata del nostro centravanti, in uno scontro aereo. Pace fatta?
“Conosco bene Emiliano: è un calciatore onesto e leale, e quella volta si trattò di un infortunio involontario, come ce ne sono in ogni partita. Non c’era bisogno di fare alcuna pace, perché avevamo chiarito tutto immediatamente. Comunque pur giocando a zona, potrei trovarmelo di fronte nuovamente”.
L’amarcord per quanto riguarda i tuoi due anni in riva allo Stretto?
“Sono stato veramente bene a Reggio Calabria. Due stagioni bellissime e difficili nello stesso tempo, con una salvezza e una retrocessione dopo lo spareggio col Verona. Ecco, proprio la doppia sfida con gli scaligeri rimane l’unico rammarico. In quella stagione avevamo avuto un inizio difficilissimo contrassegnato da 9 sconfitte in 10 partite, ma riuscimmo a riprenderci giocando uno stupendo girone di ritorno. Non essere riusciti proprio sul più bello a completare l’opera rappresentò una delusione enorme, anche perché quella retrocessione ritengo sia stata veramente immeritata.
Un giudizio sulla Reggina attuale?
“E’ un gruppo che si sta comportando ottimamente, anche per merito del grandissimo lavoro di Atzori. Può dire la sua in chiave promozione, ma è ancora presto per dare giudizi definitivi, in quanto ci sono squadre come il Torino, disegnate per il ritorno in A, che al momento stanno facendo enorme fatica, ma più avanti credo che torneranno in piena corsa. Per ottenere la promozione, il segreto è la continuità.
Tornando alla tua esperienza a Reggio, come mai sei finito fuori rosa dopo la retrocessione?
“Perché non rientravo più nel nuovo progetto, così quando la squadra partì per il ritiro io e Brevi rimanemmo da soli ad allenarci al Sant’Agata. Poi, essendo ancora sotto contratto, si fece avanti il Lecce e dal trasferimento ci guadagnammo sia io che la Reggina”.
Cosa ti aspetti dal pubblico reggino?
“Non è la prima volta che mi presento al Granillo, e devo dire che nelle esperienze precedenti sono stato trattato abbastanza bene dai miei ex sostenitori. Comunque resto sempre un avversario e i tifosi più che pensare a come accogliermi, si concentreranno com’è giusto che sia sul sostegno da dare alla Reggina”.
Lorenzo Vitto-Reggionelpallone.it
(foto tratta da empolicalcio.net)
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