Settima giornata del campionato cadetto, alcune sorprese e qualche conferma. Nell’anticipo di venerdì, ecco il Livorno che non ti aspetti; la partita di Ascoli nascondeva parecchie insidie per i toscani, in piena crisi di gioco e risultati. Invece gli amaranto hanno dominato la sfida, infliggendo un poderoso 5 a 1 alla squadra di Gustinetti, che dovrà assorbire al più presto il sonoro schiaffone.
Cosa è successo – Conte e il suo Siena continuano a volare, qualcuno provi a fermarli; vittoria interna contro il Modena e vantaggio salito a più quattro sulle seconde ( il Novara ha una partita in meno, dopo la sospensione del match di ieri sera a Varese). L’impressione è che la squadra toscana abbia trovato idee, compattezza e convinzione, impedirgli l’accesso diretto alla serie A sarà difficile. Stupisce l’Empoli, che vince in trasferta contro il Cittadella e si porta al secondo posto, la squadra di Aglietti (Siena a parte) è l’unica ancora imbattuta, qualcosa vorrà dire. Colpaccio in trasferta anche per l’Atalanta, il 2 a 0 al Sassuolo costa la panchina ad Arrigoni, esonerato e sostituito da Gregucci. Pur soffrendo, il Torino ha la meglio sul Portogruaro, tre punti di ossigeno puro per Lerda e i suoi, attesi ora all’infuocato big match di Bergamo; la sfida con l’Atalanta misurerà realmente le potenzialità e le ambizioni dei granata. Doppia rimonta della Reggina, che batte il Vicenza per 3 a 2 dopo averlo rincorso per quasi tutta la partita. In casa la squadra di Atzori è un rullo compressore: tre vittorie e un pareggio, nove gol segnati e due subiti, il quinto posto solitario è un giusto regalo per la squadra più autarchica della serie B, per continuare a sognare manca la giusta continuità in trasferta, Frosinone sarà un banco di prova. Rallenta il Padova, raggiunto a Piacenza in zona cesarini (il gol di Cacia ha salvato, per il momento, la panchina di Madonna), frena il Crotone, sconfitto per la prima volta in questo campionato, 3 a 0 netto della Triestina sui calabresi.
La sorpresa – Triestina. Costruita in fretta e furia dopo il ripescaggio, la formazione alabardata sembrava destinata ad un anno di sofferenze, sparsa tra gli ultimi posti della classifica. Le idee, e la mentalità, nel calcio contano più dei soldi, vedere per credere. Ivo Iaconi nelle difficoltà ci sa navigare, a vista ma con mestiere, le salvezze si costruiscono anche così, mattone dopo mattone. Partenza difficile, normale per chi non sapeva nemmeno a quale campionato avrebbe partecipato. Nelle ultime giornate (due vittorie e tre pareggi in cinque partite) la Triestina ha cambiato pelle, acquistato gioco e ritrovato un infinito Godeas, ancora puntuale sotto porta nonostante le trentasei primavere sul gobbo. Adesso al Nereo Rocco arriva il Siena, ostacolo duro come il cemento. La sfida, e le ultime prestazioni dei biancorossi, meritano un adeguato palcoscenico, ricco di tifosi in carne ed ossa. Che i (parecchio tristi) teloni con il finto pubblico rimangano chiusi.
Toh chi si rivede – Salvatore Foti. Singolare parlare di un giocatore classe 88’ come di un redivivo tornato da un oblio atavico ma tant’è. L’attaccante palermitano, dopo l’esordio in maglia blucerchiata datato 2005\06, che l’aveva designato a talento più luccicante del calcio italiano, ha girovagato senza troppa fortuna. Messina, Vicenza (unica stagione discreta, con sei reti realizzate),Treviso e Piacenza, parecchie le società che avevano puntato su di lui, le attese però spesso non sono state confermate. Questa estate la cessione all’Empoli, piazza che spesso sa valorizzare i giovani. E Foti, giovane lo è ancora, con i suoi ventidue anni. Sabato al “Tombolato” di Cittadella un suo gol ha aperto le danze; bello il tiro di sinistro che si è insaccato all’incrocio. Potrebbe essere questa la stagione del rilancio, d’altronde il calcio ha sette vite, come i gatti.
La chicca – La rovesciata di Piovaccari. Qualsiasi attaccante degno di questo nome, ha un gol che in particolare stuzzica le sue fantasie. Spesso e volentieri, trattasi di una rovesciata, perfetta acrobazia che incanta da sempre, non a caso è l’emblema delle mitiche figurine panini. Piovaccari in Cittadella-Empoli ha avuto il suo momento di gloria, emulando il gesto reso celebre da Carlo Parola nel lontano 1950. Cross proveniente dalla destra, sponda di testa e via, prego girarsi in capovolta, la palla si accomoderà in fondo al sacco, preferibilmente all’angoletto. Niente di più facile a dirsi, nulla di più complicato a farsi. Non fosse così, non popolerebbe i sogni degli attaccanti di tutto il globo, sostituendo (di tanto in tanto) le più giustificabili veline e letterine.
Pasquale Romano
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