Sarà un po’ come andare dai parenti, non sei a casa tua, ma quasi ti ci senti. La Reggina domani giocherà contro l’Atalanta, che nella propria rosa annovera sei ex amaranto, se non è un record poco ci manca. Tra ex illustri, meteore, semi-sconosciuti presi per mano e portati al mondiale e figli del S.Agata, numerosi i calciatori che hanno militato nella Reggina e adesso si ritrovano sotto la stessa bandiera.
Daniele Capelli, dodici presenze (e un gol) nella stagione scorsa in maglia amaranto, una parentesi, peraltro poco felice, per chi veste la maglia dell’Atalanta da quando è ragazzino. Arrivato tra grandi attese, si è perso nelle difficoltà generali della squadra, e tra quelle personali di non riuscire a trovare una collocazione precisa, tra il centro e la fascia destra della difesa. A gennaio il ritorno a casa, serie A ritrovata per pochi mesi.
Edgar Barreto, centrocampista paraguaiano prelevato dal Nec nell’estate del 2007, fa parte di quelle intuizioni felici della società di Lillo Foti. Due stagioni da titolare inamovibile, con una cartolina impressa nella storia amaranto: bordata da trenta metri che significa salvezza, Reggina 2 – Empoli 0. Nell’estate del 2009 la cessione all’Atalanta, quasi subito un brutto infortunio lo costringe a saltare un intero campionato, adesso appare pienamente recuperato. In B è un lusso esagerato, parliamo di un calciatore ventiseienne, con all’attivo due mondiali e due coppe america con la sua nazionale (ben 51 le presenze).
Stesso percorso, quantomeno simile, quello di Carlos Carmona: anche per lui due stagioni da titolare, tra il 2008 e il 2010, con 67 presenze in amaranto. Meno incisivo rispetto a Barreto, ma ugualmente giocatore di temperamento, a ventitré anni è già un punto fisso della nazionale cilena, con la quale ha partecipato all’ultimo mondiale. Estate calda per Carmona, sospeso tra la prima squadra e i cosiddetti “epurati”, alla fine la cessione (anche se in comproprietà) è sembrata la soluzione più adatta.
Uno dei tanti figli del Sant’Agata, Ceravolo ha spiccato il volo presto. Un paio di stagioni in prestito (Pisa e Pro Vasto) prima del ritorno in amaranto: due stagioni con 40 presenze e 3 gol. Nel 2009 cessione all’Atalanta, cambio di ruolo (da seconda punta a esterno di centrocampo) e un buon campionato, impreziosito dalla perla del gol a Buffon in Atalanta-Juventus. Non è bastato per evitare la retrocessione, ma per la riconferma in neroazzurro si, la nuova proprietà ha infatti riscattato la metà del cartellino.
Esagerato forse parlare di ex, ma anche Leonardo Pettinari ha vestito la maglia amaranto, nella stagione 2007\2008. Prelevato dalla Sangiovannese, l’esterno toscano non ha avuto spazio, nessuna presenza per lui. Nell’estate del 2008 la cessione al Ravenna, un buon campionato prima dell’esplosione con la maglia del Cittadella nella passata stagione, 32 presenze e 7 reti . L’Atalanta non ci ha pensato due volte questa estate, acquistando uno dei migliori esterni della serie cadetta. Tra i rimpianti di Foti, c’è sicuramente lui: un peccato farsi sfuggire un giocatore simile, dopo averlo avuto in casa.
L’unico ex amaranto che sicuramente non sarà in campo domani (attualmente è fuori rosa) è l’EX per eccellenza, Nicola Amoruso. Poche, e tutte banali, le parole per descrivere la storia che ha legato l’attaccante di cerignola alla Reggina. Arrivato tra la diffidenza generale (dubbi sulla tenuta fisica, dispiacere per il passato con la maglia del Messina) Amoruso ha conquistato la i tifosi, con tre splendidi campionati: 96 presenze e 40 gol. Indimenticabili i gol nel derby dello stretto, come la doppietta di Catania, Amoruso in maglia amaranto ha anche raggiunto il traguardo dei 100 gol in serie A. E’ stato il capitano della storica salvezza, il simbolo di una intera città mai doma; un amore troppo bello per sembrare vero, troppo importante per essere dimenticato.
Pasquale Romano
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