Un graditissimo ritorno, all’insegna di ricordi incancellabili. Franco Iacopino è stato di nuovo ospite di Reggionelpallone.it, stavolta in qualità di grande ex. Il suo Modena, la sua Reggina, il campionato di B. Un avvincente tuffo tra passato, presente e futuro, in compagnia di colui che prima di ricoprire il ruolo di segretario generale del Modena, ha consegnato il suo nome alla storia del calcio reggino.
Il suo Modena fin qui si è espresso davvero bene, nonostante lo stop di lunedì sera. Le difficoltà di inizio estate, quando le vicissitudini societarie hanno fatto temere il peggio, sono dunque destinate a diventare solo un pallido ricordo …
Si, devo dire che siamo più che soddisfatti di questo inizio. La società adesso è nelle mani di un gruppo di imprenditori modenesi, ed entro Gennaio il passaggio di consegne sarà definitivo. Cambiando assetto dirigenziale è ovviamente cambiata molto anche la squadra, ma grazie all’ottimo lavoro e alle conoscenze calcistiche del ds Fausto Pari, siamo riusciti a mettere su un validissimo gruppo di giovani, guidati da quei 3-4 elementi di esperienza che già avevamo in rosa, e che hanno sposato il nuovo progetto Modena. Da sottolineare ovviamente anche i meriti di Bergodi, che alla grande esperienza accumulata come calciatore, ha unito quella da tecnico , allenando squadre di caratura internazionale come Steaua, Cluji e Rapid Bucarest.
Insomma, un progetto molto simile a quello messo in pratica da queste parti. Che ne pensa del nuovo corso della Reggina? E’ la strada giusta per riconquistare il famoso “spirito amaranto”, del quale ci ha parlato l’ultima volta che è stato ospite di Reggionelpallone?
Il nuovo corso della Reggina, rappresenta una mossa tanto valida quanto obbligata. Con i tempi che corrono, se vuoi sopravvivere e programmare il futuro devi per forza di cose affidarti ai giovani, e trarre nuova linfa dal vivaio. Sarà il tempo a dire se il nuovo progetto servirà a ritrovare lo “spirito amaranto”, ma di sicuro condivido pienamente la scelta di inserire nello staff societario e tecnico elementi come Giacchetta e Cozza,i quali conoscono molto bene l’ambiente. La Reggina ai reggini: è questo il messaggio che va lanciato, è questo il perno sul quale costruire, proprio come facemmo noi nel lontano 1986…
Tornando al Modena, l’impressione è che l’altro ieri, al di là dei meriti del Crotone, la partita l’abbiate buttata voi, anche per via di un Alfonso non certo in stato di grazia…
Sono d’accordo. Nel primo tempo avevamo sofferto molto, ma dopo aver trovato il pareggio stavamo controllando agevolmente la gara. Alfonso? Se da un lato non è corretto gettare la croce addosso ad un unico calciatore, dall’altro io per primo, avendo fatto il portiere nelle giovanili della Reggina, so che quando prendi gol sul tuo palo non puoi certo essere esente da responsabilità. E’ stata una serata storta per il nostro estremo difensore, che rimane comunque un giovane molto valido e ha tutte le carte in regola per riscattarsi prontamente.
Tra le note liete c’è invece Pasquato, andato in gol anche all’Ezio Scida. Ha ragione chi dice che può essere lui il nuovo astro nascente della serie B?
Pasquato è uno dei ragazzi più interessanti in circolazione, tant’è vero che il suo cartellino appartiene alla Juventus. Lo stesso Del Piero lo ha indicato come suo potenziale erede alla Juventus, anteponendolo a talenti del calibro di Giovinco.
Cosa deve temere di più la Reggina, in vista della sfida di sabato pomeriggio?
Diciamo che se il Modena giocherà da Modena, creerà alla Reggina non pochi problemi. Ripeto, nel nostro organico c’è tanta qualità, ma guai a rilassarci o a dare per scontata l’acquisizione del risultato prima del fischio finale. In quel caso ripeteremmo lo stesso errore di Crotone, che potrebbe costarci nuovamente caro.
Dove possono arrivare Reggina e Modena?
Credo che possano disputare un campionato più che dignitoso. Si tratta di due squadre giovani che hanno bisogno di crescere, perché quando punti così tanto sulla linea verde, giocoforza perdi qualcosa in termini di esperienza. Sono convinto che la Reggina abbia i mezzi per fare davvero bene: ovviamente, spero che cominci a scalare la classifica a partire dalla sesta giornata, e quindi una settimana dopo aver affrontato il Modena…
Ci eravamo lasciati con una B alle prese con problemi economici e strutturali, ci ritroviamo con il fallimento dell’Ancona e con una situazione di incertezza in Lega, dato che al momento non si sa come finirà la vicenda Abodi. E’ ancora così preoccupato riguardo il futuro del calcio cadetto?
Ho sentito poco fa Abodi, e sono pronto a scommettere che alla fine, al di là dei problemi o degli intoppi derivanti dallo statuto, ritornerà a ricoprire il ruolo di Presidente di Lega. E’ un dirigente con le idee chiare, e anche lui ha capito l’importanza di ridurre i costi e di cambiare strategie. Spero che in tempi rapidi la serie B trovi una stabilità, perché non è possibile che società gloriose come Mantova, Ancona, Avellino e tante altre ancora, spariscano dal calcio che conta per i problemi economici incontrati proprio quando militavano in cadetteria. Come ho già detto poco tempo fa, tuttavia, anche i dirigenti delle società devono fare autocritica, e rivedere certi modi di agire.
La scorsa volta, ci disse anche che il suo primo ritorno al Granillo da ex le suscitò un’emozione indescrivibile. Sarà così anche sabato?
Certamente, anche sabato sarà un’emozione fortissima. Ritorno a casa mia, incontro gli affetti e gli amici di sempre , rivedrò i colori per i quali ho dato tutto me stesso per decenni. Sono cose che vanno al di là del semplice aspetto professionale, e che non potranno mai lasciarmi indifferente.
Ferdinando Ielasi-Reggionelpallone.it
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