Pazzo di gioia. Questa l’espressione sul volto del giovane Cosenza, dopo il primo gol con la maglia della Reggina. Un momento di quelli da incorniciare, da fermare come fosse un’istantanea da guardare e riguardare. Il giorno dopo, per alcuni versi, è forse più bello. Leggi i giornali, ascolti i commenti, ti compiaci davanti ai replay. E così Ciccio Cosenza si coccola il suo gol, mettendosi dietro le spalle critiche e perplessità che hanno accompagnato in questi anni il roccioso difensore di Stignano. Definirlo felice è poco. Ripensa al suo percorso lontano da Reggio Calabria, dopo aver completato tutto il settore giovanile con il debutto in serie A contro l’Inter l’1 novembre 2008. Un riscatto personale nei confronti di chi non ha creduto in lui e di chi lo ha criticato, al punto che in 5 anni ha cambiato 6 casacche (Melfi, Novara, Taranto, Ravenna, Avellino e Ancona) e a volte un doppio trasferimento nella stessa stagione. Eppure la Reggina per farlo ritornare a casa ha dovuto vincere la “lotteria” delle buste con 170 mila euro, contro 156 mila del club marchigiano. Se poi questo denaro sia finito davvero nelle casse di una società fallita, ci pare alquanto impossibile. C’è voluta una rivoluzione e un progetto totalmente diverso per ricordarsi dei tanti giovani svezzati e poi abbandonati. Le strategie sono cambiate, si è raschiato molto in fondo al barile al punto che s’è forato. E’ appena iniziato il lavoro di otturare le falle, speriamo che il lifting finisca prima possibile. Si è partiti senza obiettivi da raggiungere e questo non è un bene, perché basta raggiungere la salvezza alla penultima giornata per fare meglio di quella precedente. Appunto mi domando: ma siete sicuri che Foti non pensi alla serie A? Conoscendolo bene, il suo sogno è quello di ritornare nel suo habitat naturale nello spazio di 2 anni come tempo massimo.
Lorenzo Vitto
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