Genoa, Foggia, e soprattutto Juventus: vengono davvero i brividi a guardare il curriculum di Stefano Pergolizzi,
portiere del ReggioSud che, insieme a Ciccio Marino, va considerato come il supercolpo del duo Leo-Cloro. L’entusiasmo dell’estremo difensore, è pari alla voglia di rimettersi in gioco. “Dopo un periodo di inattività- dichiara Pergolizzi a Reggionelpallone.it- ho deciso di tornare sulla scena, per dimostrare che posso dare ancora molto. Avevo tante altre offerte, anche di categoria superiore, ma la serietà del progetto ReggioSud mi ha convinto. Si, avevo deciso di chiudere col calcio, e non mi andava neanche di fare la classica partitella tra amici. Poi però, ha prevalso la passione che dall’età di 8 anni nutro per questo sport. Ciccio Marino ha detto che possiamo vincere il campionato? Sono d’accordo, e penso che la società, se davvero avesse avuto come obiettivo la salvezza, non avrebbe portato avanti questo tipo di campagna acquisti”. Facendo un tuffo nel passato, il rammarico è evidente “Se devo essere sincero, non sono pienamente soddisfatto della mia carriera. Potevo fare di più, e in un determinato momento sono stato veramente ad un passo dal fare il definitivo balzo verso scenari più che prestigiosi. Pazienza, ormai è inutile piangere sul latte versato, e inoltre ritengo che ragionare sui se e sui ma è troppo facile. Diciamo che mi prendo il 51 per cento delle colpe. L’altro 49? Me lo tengo per me, preferisco non parlarne…”.
Ritornando al presente, alle 2 sconfitte in coppa Italia viene dato il giusto peso. “Perdere non fa piacere a nessuno- prosegue l’estremo difensore- nemmeno in allenamento. Non dimentichiamoci però che ancora non siamo al top della condizione, e che in queste gare il mister ci aveva già annunciato di voler provare formazioni sempre diverse. Nel primo quarto d’ora col Bocale e nella prima mezz’ora di Catona con la Gallicese, credo si siano intraviste le nostre enormi potenzialità. Nel finale delle due gare in questione siamo invece calati, ma c’era da aspettarselo, visto che l’inizio della preparazione è stato incentrato sui carichi pesanti”. Il ruolo di leader, rappresenta per Pergolizzi un ulteriore stimolo. “Fare da chioccia ai più giovani aumenta il senso di responsabilità mio e dei giocatori più rappresentativi. Oltre a me e a Ciccio Marino, i più giovani potranno contare sull’esperienza di tanti altri elementi, come Rustico, Chirico, Porchi , Milasi etc. Il ReggioSud non è solo Pergolizzi e Marino, ma ci sono tanti altri calciatori importanti, che a questi livelli potrebbero giocare 34 partite da titolari in qualsiasi squadra. Gli stessi Riso e Penna, secondo me, sono due calciatori di straordinario talento”.
La lotta al vertice dunque, passa proprio attraverso il gruppo. “Si gioca a calcio- conclude Pergolizzi- non a tennis o a golf. Se non c’è una squadra unita, fatta di undici elementi pronti a sacrificarsi l’uno per l’altro e a rendere al meglio, i campionati non li vinci. I miei compagni possono fare una gran partita, ma se io in porta non mi dimostro all’altezza, diventa tutto inutile. Viceversa, io posso parare tutto quello che c’è da parare, ma se in avanti non segniamo, finisce 0-0. Non conta se ti chiami Buffon o Van Basten, la differenza la fanno sempre lo spogliatoio e il lavoro quotidiano”.
Ferdinando Ielasi- Reggionelpallone.it
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