E’ il perfetto equilibrio, a contrassegnare la storia di Reggina-Siena.
Il primo precedente, risale ad oltre 50 anni fa: si gioca il campionato 56-57 (serie C a girone unico), e gli amaranto allenati da Oronzo Pugliese espugnano per 1-2 il “Rino Daus”, con reti di Dalfini e Passariello. L’anno dopo, sempre nella stessa categoria, i locali pareggiano il conto, imponendosi per 1-0.
Nella Toscana bianconera, si torna ben 26 anni dopo. La Reggina di Sbano, subentrato a Franco Scoglio, viene piegata per 2-0 dalla doppietta di Capecchi, e alla fine di quel campionato conoscerà un’amarissima retrocessione in C2, sancita dalla peggiore differenza reti nei confronti della Ternana, del Livorno e dello stesso Siena.
Nell’ 86-87, sempre in C1, il primo pareggio tra le due compagini. Al Franchi (lo stadio ha cambiato nome, in omaggio al grande dirigente scomparso a Siena nel 1983) Nuccio risponde al vantaggio locale firmato Roselli, e i ragazzi di Bigon strappano l’ 1-1.
Il quinto precedente, è datato 93-94. La Reggina di Enzo Ferrari, si presenta in Toscana a -4 dal Perugia capolista , ma a parte una palla gol sciupata da Passiatore riesce a creare molto poco, non andando oltre lo 0-0. Il ritorno in B, avverrà comunque nel 94-95, con Giuliano Zoratti in panchina. La prima svolta di quel campionato, arriva proprio a Siena, dove Mariotto e compagni, contestati dalla Curva Nord dopo la sconfitta contro l’Avellino, non possono permettersi altri passi falsi. La missione riesce, grazie alla solita zampata del bomber Alfredo Aglietti, il quale al 43’ firma lo 0-1 finale.
Dopo altri 6 anni di assenza, il match rifà capolino nel 2001-2002, per quello che, fino a dopodomani, resterà l’unico precedente in B. Al Franchi gli amaranto di Colomba, in piena lotta per tornare subito in A, passano per 2 volte in vantaggio, ma si fanno subito rimontare dai ragazzi di Papadopulo. Nel primo tempo è Rossi a rispondere a Bogdani, mentre nella ripresa Zampagna vanifica il nuovo allungo reggino firmato da Savoldi, fissando il punteggio sul 2-2.
Dal 2003 al 2006, in serie A, le 2 squadre danno vita a tre 0-0 consecutivi. Nel 2003-2004 la sfida è veramente inguardabile: l’11 di Camolese (subentrato a Colomba) pensa solo a non prenderle, ma quello di Papadopulo non fa molto per cambiare l’economia del match. Tra mugugni e sbadigli, i taccuini rimarranno praticamente vuoti. Un po’ più di vivacità, l’anno successivo: dopo le prime 3 giornate Mazzarri è ancora imbattuto, e contro la compagine di Gigi Simoni sfiora il colpaccio nella ripresa, con Nakamura prima e Bonazzoli poi. Nel terzo risultato ad occhiali, a giocare meglio è invece il Siena del l’ex Gigi De Canio, ma anche in questo caso spettacolo ed emozioni latitano parecchio. Per gli amaranto, che contengono a lungo le sfuriate della Robur, l’occasionissima capita sui piedi di Amoruso, ma Nick calcia fuori di pochissimo.
Molto importante il terzo e ultimo successo reggino, ottenuto nel 2006-2007. A dispetto del -15 inflittole, la Reggina sta cominciando una rincorsa sensazionale, ma dopo la beffarda sconfitta col Catania la paura che la squadra crolli è tanta. In casa del Siena di Beretta però, gli amaranto disputano un incontro perfetto, mettendo alle corde i padroni di casa, nelle cui fila c’è il grande ex Ciccio Cozza. Il meritato premio arriva a 20’ dalla fine, quando Mesto viene steso in area e l’arbitro decreta il rigore. Sul dischetto va Bianchi, che trasforma di potenza: finisce 0-1, in riva allo Stretto quel fastidiosissimo “meno” in classifica è finalmente sparito. L’epilogo stagionale, lo conosciamo tutti…
L’assoluta noia, torna nel 2007-2008. A Reggio la panchina di Ficcadenti scotta, ma anche i bianconeri, sempre allenati da Beretta, annaspano nei bassifondi. Ne viene fuori uno 0-0 soporifero, con i due portieri praticamente inoperosi.
Ultimo atto nel 2008-2009, all’ultima di andata. La Reggina di Pillon, subentrato ad Orlandi, gioca un’ottima gara, ma viene fermata dalla sfortuna e dalle parate di Manitta. A 15’ dalla fine, un pareggio che già andava stretto si tramuta in beffa: Frick ringrazia la dormita del centrocampo avversario (che consente a Portanova un lancio di 40 metri) nonché la solita ingenuità di Valdez, e scarica la sfera alle spalle di Campagnolo per il definitivo 1-0. Nel “pasticcio amaranto” va inserita anche l’inspiegabile scelta di Pillon, che solo un minuto prima aveva sostituito il migliore dei suoi, ovvero Bernardo Corradi.
Ferdinando Ielasi-Reggionelpallone.it
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