In attesa della sfida di stasera, ecco l’ultimo atto del nostro SPECIALE DERBY DI CALABRIA. Per quanto concerne il pre partita, abbiamo voluto chiudere in bellezza intervistando Franco Colomba, ovvero l’allenatore col quale la Reggina sconfisse i pitagorici sia all’Ezio Scida che al Granillo.
L’anno scorso a Reggio vennero parecchi nomi eccellenti, ma una squadra che avrebbe dovuto dominare il campionato, ha deluso dall’inizio alla fine. Quest’anno si è deciso di puntare sui giovani, e su un allenatore emergente. Può essere la ricetta giusta per il riscatto?
Indubbiamente l’entusiasmo dei giovani può rivelarsi determinante, e può essere un elemento trainante per tutto l’ambiente. Attenzione però a non commettere l’errore di puntare tutto sulla gioventù: un ragazzo, anche se ha davanti a sé un futuro importante, per crescere e limitare gli errori deve avere accanto a sé gente compagni in grado di garantire esperienza e qualità.
A proposito di esempi positivi, lo sa che Bonazzoli per far parte del nuovo progetto Reggina ha deciso di ridursi l’ingaggio rinunciando a parecchi soldi?
Non lo sapevo, ma è indubbiamente un gesto ammirevole, specie di questi tempi. Emiliano l’ho allenato nella mia ultima esperienza a Reggio: si tratta di un calciatore con doti tecniche indiscutibili, anche se non ho avuto il tempo di conoscerlo a fondo, visto che quella stagione per me si è conclusa in maniera non certo positiva…
Di quell’amarissimo esonero, ne avevamo già parlato in una precedente intervista… Facendo invece un ulteriore passo indietro, che ricordi conserva del derby in B con il Crotone, vinto nel 2001-2002 sia all’andata che al ritorno?
Conservo ricordi splendidi non solo dei derby, ma di tutto quel campionato: eravamo reduci da un’amarissima retrocessione, ma riuscimmo a riportare Reggio Calabria immediatamente nella massima serie. La rimonta di Crotone fu un qualcosa di incredibile: eravamo sotto di un gol fino al 91’, e per come si erano messe le cose già un pareggio lo avremmo accolto con soddisfazione. Ed invece, non solo riuscimmo a pareggiare con Bogdani, che già ci aveva fatto vincere il derby di Cosenza, ma in una delle ultime azioni ribaltammo completamente la situazione, grazie a una bellissima girata di Casale che ci fece balzare da soli al primo posto della classifica. Al ritorno invece non ci fu praticamente storia, anche perché noi eravamo in piena corsa promozione, e loro ormai erano virtualmente retrocessi.
Quale fu il segreto per vincere quel campionato?
Furono determinanti le sconfitte che incassammo all’inizio. Anche noi quell’anno eravamo convinti di fare un solo boccone della serie B, e i primi tempi oltre all’entusiasmo, che a Reggio non mancava mai, c’era forse un pizzico di presunzione. Le sberle prese prima a Modena in coppa Italia, e poi ad Ancona nel debutto in campionato, ci fecero tornare subito con i piedi per terra, ci diedero la giusta umiltà. Parlammo a lungo tra di noi, ci confrontammo per cercare di capire subito cosa non stava funzionando. Risultato? Tredici risultati utili consecutivi…
Torniamo al Crotone: il suo pronostico per quanto riguarda il derby che bussa alle porte?
Non ho seguito moltissimo i movimenti delle due squadre, ma ad occhio e croce ritengo che la Reggina sia favorita. Certo, un derby è sempre un derby, certe gare spesso sfuggono a qualsiasi logica o previsione.
Franco Colomba e Reggio Calabria: solo un magnifico ricordo, o un “matrimonio” che in futuro potrebbe celebrarsi nuovamente?
Questo è molto difficile dirlo. Adesso alleno a Bologna, a casa mia, e per di più in serie A: insomma, di meglio non potevo proprio chiedere alla mia carriera. Il mio unico pensiero è conquistare una nuova salvezza, e rimanere su questa panchina il più a lungo possibile. Ovviamente, sarò sempre legato al nome di Reggio Calabria e ai colori amaranto.
Ferdinando Ielasi-Reggionelpallone.it
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