Dunque, signore e signori, si parte. La Coppa Italia era giusto un aperitivo di ferragosto, adesso non è più tempo di stuzzichini, ma di portate principali. Inizia il campionato amaranto, uno dei più sofferti della sua storia recente, e inizia con il botto, subito il derby e tanti cari saluti alle partenze soft. Per due ore almeno, parole come dissidenti e riduzioni d’ingaggio lasceranno il posto al calcio giocato, tutt’altra cosa rispetto alle chiacchiere che circondano il rettangolo verde. La serie B, donzella ormai dimenticata sino a dodici mesi fa, ci ha svegliato dal sogno (la portaerei pronta a volare in A chi se la ricorda?) con un doloroso schiaffone, i cui lividi tuttora permangono.
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Ora i piedi sono ben incollati al suolo, sin troppo, si è volato troppo con la fantasia in passato, le vertigini impediscono adesso di immaginare vette maestose. L’unico obiettivo dichiarato è una salvezza tranquilla, valium formato maxi per i tifosi, assopiti da un mercato che ha visto arrivare solo giovanotti semi-sconosciuti da categorie inferiori. Ragazzi che dovranno trascinare il pubblico allo stadio, con un entusiasmo smarrito in città oramai da un paio d’anni.
Quel che si è perso, si può ritrovare: una delle magie principali del rettangolo verde è proprio quella di ribaltare pronostici, smontare opinioni autorevoli, meravigliare, come capita a un bambino per la prima volta al luna-park. La Reggina non fa parte del lotto delle favorite, tavolo a cui siedono le tre squadre retrocesse più il Torino, Sassuolo e Padova vogliono disturbare il banchetto, sembrano averne i mezzi. La Reggina dovrà fare corsa solo su se stessa, preoccuparsi poco di quello che le accadrà intorno, Atzori ha più volte ribadito il concetto dell’essere fiduciosi dei propri mezzi, coscienti però del fatto che la serie B consiste in 42 battaglie, bisognerà lottare e sudare. Quello che più disturba sono tutte le voci di mercato, soprattutto quelle riguardanti i giocatori fuori rosa.
Il 31 agosto però i cancelli del S.Agata si chiuderanno, sapremo finalmente chi è dentro e chi è fuori. Dopo, l’unico protagonista sarà il calcio giocato, il più bravo sarà  chi farà un gol in più degli avversari. La Reggina è pronta a regalare un futuro più luminoso, a riscattare le ultime deludenti stagioni, a riportare i tifosi allo stadio puntando su quell’attaccamento alla maglia che è sempre stato il punto di forza di questa societa? Il rettangolo verde custodisce gelosamente il segreto senza che nessuno possa azzardare altro che ipotesi, staremo a vedere.
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Pa.Rom.
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