Anticipi. Posticipi. Diritti televisivi. PayTv. Hd. Finali di Supercoppa Italiana in Cina. Merchandising. Sceicchi. Quotazioni in Borsa. Questo è il calcio di oggi, questo è il calcio moderno. Prendere o lasciare. Alcuni hanno lasciato, altri come noi non si arrendono. No, ad essere sinceri, il calcio di oggi non ci fa impazzire: è un calcio ingrigito, che con le proprie mani si è scavato le porte della crisi, e che al momento si presenta all’immaginario collettivo con le movenze di un cane che si morde la coda. Quanta nostalgia per gli anni che furono, per quegli anni in cui tutto era più vivo, più colorato… Quanti rimpianti per quell’atmosfera magica che accompagnava “il gioco più bello del mondo”, e si respirava a pieni polmoni non solo la domenica…
In questo clima tenedente alla malinconia, martedì 17 Agosto un bagliore ha illuminato prima il centro Sportivo Sant’Agata, e poi i cuori di tutti i tifosi amaranto. Emiliano Bonazzoli si è cucito addosso i colori amaranto, ha legato il proprio nome al calcio reggino. Ha rinunciato ad una barca di soldi, perchè “questa è casa sua”. Volevate sapere perchè nonostante tutto rimaniamo innamorati del calcio? Perchè c’è ancora gente come lui, pronta a ricordarci che sognare è possibile…
No, Emiliano, quello che hai fatto la tua gente non se lo scorderà, perchè ci sono cose che vanno ben oltre un campionato partito male e finito peggio, un gol sbagliato, una prestazione sottotono. E tu, da martedì 17 Agosto 2010, non sei più un calciatore della Reggina. Sei un uomo della Reggina. Hai scritto una pagina meravigliosa della nostra storia, senza neanche scendere in campo. Ci hai fatto luccicare gli occhi ancor più di 7 anni fa, quando a Bergamo, con quella botta dal limite dell’area, regalasti a Reggio la permenza nella massima serie.
Chissà quanti marpioni, chissà quanti avvoltoi ti avranno già detto che hai fatto una stupidaggine, o magari ti avranno definito ingenuo. Quello che hai fatto,caro Emiliano, non tutti al giorno d’oggi lo possono capire, perchè appartiene ad un mondo sommerso, quasi dimenticato.
Noi però, speriamo che quel mondo un giorno o l’altro possa tornare. E per questo, ogni volta che avremo l’onore di vederti indossare la maglia amaranto , non ci resterà che applaudire a scena aperta, dopo aver chinato riverenti il capo…
Ferdinando Ielasi
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