Reggionelpallone saluta il ritiro di Montepulciano,è stata un esperienza intensa, avvincente e interessante. Prima di iniziare una premessa obbligatoria: insieme all’altro inviato, il fotografo Pietro Idone, ci teniamo a ringraziare la Reggina Calcio per la disponibilità e l’aiuto sincero che ci è stato offerto, nessuna smanceria furbacchiona, riportiamo la realtà dei fatti. Al primo ritiro qualche errore di inesperienza (che ho personalmente commesso) ci può stare, la cosa importante è stata quella di barattare dosi pari di correttezza, condizione essenziale per vivere in serenità un prolungato rapporto ravvicinato dovuto alle contingenze del ritiro. Il contatto quotidiano ed ininterrotto con squadra, dirigenza e staff tecnico, ha dato la possibilità di crescere, di capire una moltitudine di aspetti finora ignorati, o mai compresi sino in fondo. Le difficoltà esistono (non è nello spirito del sito quello di fare gli struzzi nascondendo la testa sotto la sabbia) e non sono di facile risolvibilità , ma è il calcio globale che attraversa un momento di crisi, e la reggina non fa eccezione. Rivolgendoci ai tifosi, chiediamo loro di avere pazienza di fronte ad una squadra giovane e volenterosa; se i risultati dovessero arrivare in misura pari al lavoro, al sacrificio e allo spirito di abnegazione, allora la Reggina occuperà le zone alte della classifica. Il lungo ritiro è giunto alla conclusione, il campionato è alle porte ed è quindi ora delle prime considerazioni; personalmente, mi fido ad occhi chiusi di mister Atzori, difficilmente l’allenatore fallirà .
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L’enorme preparazione, la meticolosità ai limiti del possibile, la grinta e la determinazione che trasmette alla squadra, sono un primo certificato di garanzia che la reggina sa di avere, e che costituisce un solido punto di partenza. Chi di calcio amaranto ne ha vissuto e masticato a lungo, ci ha confidato che il neo-allenatore ricorda in alcuni aspetti un certo Walter Mazzarri, scusate se è poco. L’allenatore sa che questo è un anno cruciale, per lui e per la Reggina, e vuole a tutti i costi vincere questa scommessa. Passando alla squadra, qualcosa sembra mancare: la buona notizia è che quello che servirebbe non bisogna andarlo a prenderlo chissà in quale posto sperduto, ma esiste già dentro le mura del Sant’Agata, o è attualmente fuori per infortunio. Giosa, Tedesco e Brienza, con questi tre (e inchiodando a Reggio almeno uno tra Carmona e Missiroli) Atzori avrebbe a disposizione un organico di valore, completo in ogni reparto, pronto a dire la sua nel prossimo campionato.
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Un ruolo chiave lo avranno i (pochi) uomini di esperienza, che dovranno guidare senza incertezze il folto gruppo di giovani: i vari Laverone, Adejo, Giuseppe Rizzo e Sy potranno essere le sorprese utili a compiere un salto di qualità . La sensazione avvertita, è quella dell’ultimo giorno di scuola: si ride, si scherza, ci si crogiola al sol pensiero del mare e del primo tuffo da compiere, le fatiche sono finalmente finite. La verità , invece, chiara come il sole di Montepulciano, è che gli esami ancora devono iniziare. Solo il futuro rivelerà la bontà di tutto il lavoro svolto da staff e società , futuro non lontano e ricco di sogni e speranze, come quello di tutti i giovani deputati a raccogliere una Reggina a pezzi dopo l’ultima annata. La cartolina finale da Montepulciano raffigura un tenero nipotino e un nonno un tempo forte e vigoroso, adesso carente di forze. Si tengono per mano, per andare lontano avranno bisogno l’uno dell’altro.
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dal nostro inviato Pasquale Romano
Reggionelpallone.it
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