Chianciano- Dal ritiro dell’Hinterreggio, prende la parola uno degli acquisti più importanti dell’Hinterreggio 2010-2011, ovvero l’esperto difensore Cosimo Zangla, classe ’74. Senza fare inutili proclami, Zangla, parla già da leader, laddove per leader si intende colui il quale è disposto a sudare per una maglia, guidando con umiltà i più giovani e mettendo al di sopra di tutto il gruppo e il progetto societario.
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La parola alla difesa- Sarà il campo a dire se io, Papasidero e Bilotta formiamo la difesa più forte della D. Di sicuro, Papasidero e Bilotta sono giocatori di categorie, con alle spalle campionati importanti. Stiamo lavorando molto bene col mister, sia sotto il profilo dei meccanismi difensivi sia dal punto di vista del gioco di squadra.
Umiltà - Il passato lascia il tempo che trova. Ho imparato negli anni che devi sempre metterti in discussione, e fare del tuo meglio per non lasciare niente al caso. Sono una persona abbastanza umile, spero di dire la mia e di dare una mano a questo gruppo.
Progetto ambizioso- Ho sposato il progetto dell’Hinterreggio, convinto dal Presidente Pellicanò, dal direttore Carmelo Rappoccio. Devo ringraziare loro se sono qui: hanno optato per farmi venire a Reggio, ovviamente anche sotto le indicazioni del mister. Sono molto contento, e cercherà di ripagare tutta questa fiducia che mi è stata data.
Prima il gruppo, poi la fascia- Io capitano? La figura del capitano è un po’ relativa: quello che conta è entrare nei meccanismi e nei concetti che vuole il mister. Ad esempio, nel Catania di Zenga, il ruolo di capitano lo svolgevano a turno un po’ tutti. Speriamo di raggiungere anche noi questo concetto, capendo che tutti siamo importanti, e possiamo dare qualcosa a questa squadra.
Tranquillità - Fare un ritiro lontano dalla propria sede è importante, perché riesci a lavorare in altura, lontano da occhi indiscreti, e puoi formare il gruppo col quale affronterai l’intero campionato.
Folle amore- Il calcio è la mia vita, mi alleno e faccio i sacrifici per questo. Il profumo dell’erba, dello spogliatoio, della partita, delle emozioni che ti possono dare sia una vittoria che una sconfitta: quando non avrò più questi stimoli, il discorso economico non conterà nulla.
Il ritorno-L’anno scorso ho dedicato un po’ di tempo alla famiglia e a mia moglie, giocando vicino casa, a Massafra. Ho capito però che devo dare ancora molto a questo lavoro, e quindi ho preferito allontanarmi perché ho bisogno di disputare campionati importanti.
Sogni d’Estate- Hinterreggio da playoff? Non mi sento di sbilanciarmi. Certamente, dal momento che questa è un gruppo giovane, il mister in prima persona, e poi noi giocatori più esperti, dobbiamo inculcare la mentalità giusta ai ragazzi:se riusciremo a fare questo, sicuramente possiamo ottenere ottimi risultati. Bisogna prepararsi bene, tenendo anche conto che il fattore fortuna gioca sempre un ruolo importante. Se le cose gireranno per il verso giusto, questa squadra può ambire a posizioni di alta classifica.
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dal nostro inviato Piero Idone
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Reggionelpallone.it
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