Potrebbero disporsi con uno scolastico 4-4-2, ma sceglieremo per loro il 3-5-2 sposato da Atzori. Linea difensiva schierata con Valdez, Santos e Costa a protezione di Christian Puggioni. Centrocampo multietnico che avrebbe in Tedesco il proprio perno ed in Vigiani, Carmona, Hallfredsson ed Alvarez le pedine di qualità per distendersi in una linea a cinque. Davanti, a tenere le redini dell’attacco, una coppia gol che ha indossato la maglia della nazionale azzurra: Emiliano Bonazzoli e Franco Brienza regalano ulteriore prestigio all’undici titolare. Con buona pace di Joelson ed Antonio Rizzo, pronti a subentrare.
Sono stati definiti epurati, dissidenti, emarginati. Di questo passo presto diverranno rivoltosi, se non addirittura eversivi. Sono più semplicemente i calciatori che non rientrano nei piani economici , di conseguenza tecnico-tattici, della Reggina. Hanno un costo esorbitante, intorno ai sette milioni di euro lordi per la prossima stagione. Sono calciatori di indubbia qualità impantanati nella crisi del sistema calcio e della Reggina con il dovere, parole del presidente Foti, di prendere atto delle difficoltà dell’azienda e venirle incontro.
La Reggina, la passata stagione, aveva dei costi stagionali fuori da ogni parametro richiesto (imposto) da una Serie B sempre più povera. L’intento era stato chiaro a tutti fin dal principio: risalire immediatamente nella massima serie sottraendosi alle secche di una cadetteria che già da anni annaspa in difficoltà che appaiono difficilmente risolvibili. Ed allora investimenti come se piovesse con un Foti nelle vesti di un rigorista che, per la paura di fallire il penalty, prende una lunga rincorsa, chiude gli occhi e calcia più forte che può. Nella speranza che il pallone sfondi la rete. La sfera, invece, è terminata altissima ed ora sarebbe inutile far mistero del fatto che non riuscire a liberarsi di buona parte di quegli ingaggi equivarrebbe ad una condanna per il calcio in riva allo Stretto.
“Bisogna dimezzare le spese”, ammoniva Foti qualche settimana fa. Dovrà riuscire in una vera e propria impresa. A restituire ottimismo è più la fiducia incondizionata nelle sue doti manageriali, che il presidente merita per quanto fatto già in passato in situazioni gravi come e quanto questa, che le reali possibilità che il mercato sta offrendo al momento.
Il “piano-Foti” è già partito. Il progetto si articola in tetto ingaggi, cessioni importanti, progetto giovani, valorizzazione del Sant’Agata. Le prime mosse in questo senso sono già state operate. Burzigotti, ad esempio, è il più “ricco” dei nuovi acquisti con un triennale da centomila euro. Le cessioni già effettuate di Pagano, Cascione e Stuani, la rescissione di Volpi, la scadenza del prestito di Cacia ed il mancato rinnovo di Lanzaro hanno permesso di dare un primo strappo ai conti bilanciando in senso positivo il rientro dai prestiti dei vari Joelson, Alvarez, Hallfredsson, Puggioni e Rizzo. Poi il lancio in prima squadra, magari da titolari, di quei ragazzi cresciuti al Sant’Agata, serbatoio tecnico ed economico della Reggina Calcio, sarebbe l’ulteriore tassello in grado di rimettere in piedi solido e sicuro il club.
E’ questa la strada intrapresa, l’unica possibile adesso che tutti stringono la cinta e la Reggina, che più di tutti s’era attardata a tavola, dovrà farlo in maniera più drastica.
Gianpiero Versace
Reggionelpallone.it – Calabria Ora
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