In compagnia si sta bene, tutto sommato, si sta bene. Quasi sempre. Dipende dal tipo di compagnia, per quale ragione si sta insieme, quanto è voluta o meno la situazione.
Pasquale Foti, Lillo per gli amici, fa parte di una compagnia del quale farebbe volentieri a meno, sentimento ricambiato dagli altri elementi della comitiva. Per chi si volesse unire a questi uomini in difficoltà, sappia che c’è solo un modo per entrare a far parte di questo circolo esclusivo: essere proprietari di una squadra di calcio, niente di più facile. Possibile, probabile che vi vengano a suonare sotto casa, se solo avessero sentore di un vostro interesse.
Il motivo è da ricercare nella crisi globale, che attanaglia anche il solitamente dorato mondo del pallone. Reggio Calabria si rispecchia perfettamente in questa crisi, cartina tornasole di uno dei momenti più difficili della storia calcistica italiana, le vacche non sono mai state così magre. Così facendo, uno dei momenti più belli riguardanti il calcio, il più interessante e avvincente nella pausa tra un campionato ed un altro, vale a dire il calciomercato, è diventato per i presidenti l’impiccio più grande, un disperato appiglio a chi vende prima, e di più.
Rispettabili signori quasi pregano in ginocchio procuratori, colleghi presidenti e direttori sportivi, di farsi carico di questo o quel calciatore, magari una lacrimuccia permette di raggiungere il tanto sospirato obiettivo. Di soldi veri poi, neanche a sentirne parlare; è tutto uno spostare, spalmare o eventualmente riscattare. Per ricevere un pagamento ripassi domani, il presidente è fuori sede. Con poca fantasia possiamo dire di vivere l’epoca degli ZERO EURI. Desolazione per tifosi e addetti ai lavori, abituati ad estati ricche di “colpi di sole”, voci più o meno fantasiose che si rincorrono.
Tornando alla realtà reggina, in questo inquietante scenario, tra coccodrilli e sabbie mobili, l’uomo col sigaro cerca di fare i salti mortali, di salvare il salvabile, spostando una malridotta zattera da una sponda all’altra del fiume. Non che gli manchi la volontà o la passione, per carità, ma per i miracoli neanche Lillo Foti è attrezzato. E come in un implacabile meccanismo a catena, difficoltà sul mercato significano difficoltà per l’allenatore e di conseguenza per la squadra. L’inizio del campionato non è lontano, ma la Reggina, stretta in una morsa quasi soffocante, continua ad essere prigioniera di un mercato senza sbocchi. I vari Brienza, Bonazzoli, Valdez e Carmona (giusto per citare i casi più spinosi) non trovano una nuova collocazione, e le complicazioni per presidente e allenatore aumentano di giorno in giorno.
Nonostante il quadro della situazione sia preoccupante, non c’è da disperarsi, o almeno Foti sa di non essere il solo a doverlo fare. Una telefonata a Galliani, una chiacchierata con Marotta, e al presidente reggino lo stallo mercantile apparirà meno crudele e ingiusto. Potere della condivisione, se soffri tu posso farlo anch’io. Al circolo dei presidenti, esauriti i fazzoletti, non resta che farsi compagnia e tirare a campare, specialità Made in Italy.
Pasquale Romano
Reggionelpallone.it
Commenti