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Anche le origini del carnevale di Sorreley si perdono nella notte dei tempi.Il carnevale è il ricordo di feste antiche, legate al ritorno della primavera e all’inizio dei lavori nei campi e in Valle d’Aosta, non esiste praticamente nessun documento in grado di dimostrarne l’origine o il modo in cui esse si svolgevano.
Fino al IV secolo, il carnevale coincideva con l’inizio del nuovo anno ed era un periodo in cui la popolazione sentiva il bisogno di esorcizzare e cacciare tutti gli eventi negativi dell’anno che finiva e di determinare, in modo per quanto possibile positivo, quelli dell’anno che iniziava.
Il carnevale di Sorreley è uno dei carnevali della Cumba Freida (ossia delle valli del Gran San Bernardo), dai quali si contraddistingue per alcune caratteristiche secondarie. I personaggi principali sono:
- Le landzètte: personaggi vestiti con una specie di redingote variopinta e arricchita da lustrini, specchietti e perle. Le landzètte portano un cappello molto pittoresco a forma di trapezio e dei campanelli in vita; in mano, hanno una coda di cavallo e la usano per fare dispetti agli spettatori. Sfilano in coppie, vestiti dello stesso colore. Una guida con uno stendardo apre il corteo, seguito da strumentisti e musicisti.
- Lo vioù é la viéille: il vecchietto e la vecchietta. Due personaggi antichi che animano le sfilate con i loro litigi e i loro tentativi di tradimento.
- L’ors é lo donteur: l’orso e il domatore. Il domatore tenta in vano di impedire all’orso di spaventare il pubblico. Nonostante i colpi di bastone inflitti dal domatore, l’orso riesce sempre a prendere in braccio uno spettatore (o più spesso, una spettatrice).
Delle ragazze vestite con i costumi tradizionali completano il gruppo e danno vita alle danze. Spesso si aggiungono altri personaggi, come il diavolo, le infermiere, la demouazèlla è le-z-arlequeun, ecc.
Questa manifestazione, apparentemente improvvisata, segue regole precise ed è il frutto di una lunga attività organizzativa, gestita da un comitato.
Le maschere seguono un itinerario prestabilito. Esse sono precedute dai musicisti (strumentisti) e tra balli e scambi di battute con il pubblico, si fermano in ogni casa che incontrano lungo il percorso. Ogni famiglia li accoglie offrendo loro da bere e da mangiare e i personaggi ricambiano suonando un po’ di musica, ballando in onore dei loro ospiti e togliendosi le maschere per farsi riconoscere. La sfilata continua fino all’ultima casa del villaggio.
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L’ultima domenica, il comitato organizzativo offre a tutti i partecipanti del minestrone, delle saucisses, del formaggio e del vino a volontà .
Speciale Ritiro – Reggionelpallone.it
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