Quanto dovrà durare la pazienza dei tifosi per scoprire di che colore sarà il futuro della Reggina che sta nascendo? La squadra del prossimo campionato sarà competitiva? Tanti, troppi sono gli interrogativi.
La Reggina deve prima di tutto sfoltire l’organico. Sono molti gli elementi e gli stipendi da pagare. Nello stesso tempo deve ancora apportare alcuni correttivi in tutti i reparti e non può rimanere inerme. La seconda avventura nella categoria post retrocessione, è cominciata stasera con l’arrivo della squadra a Saint-Christophe.
Atzori sicuramente avrà detto a Foti che i conti al momento non tornano, perché servono nel più breve tempo possibile un portiere d’esperienza e un attaccante da 20 gol: più in là ci sarà anche un centrocampista.
La priorità del presidente Foti, però, è quella di ricucire lo strappo con la tifoseria e riportarla in massa al Granillo. Si è aperta la campagna abbonamenti con lo slogan “Amaranto si nasce”. Prezzi della tessera abbordabilissimi, ma il tifoso come non mai si dimostra scettico. Potrebbe pure avere ragione a tenersi a distanza dal botteghino perché non c’è stato ancora il grande “colpo”. Dubitiamo che ci sarà, vorremmo essere smentiti. Nel calcio di oggi tutti i presidenti parlano la stessa lingua e non c’è più chi sperpera denaro. Nemmeno Moratti.
Riduzione degli ingaggi per i vecchi contrattizzati e tetto massimo di 100 mila euro per i nuovi arrivati, così ha deciso Foti per la sua Reggina. In un momento di crisi economica che attanaglia il mondo intero, è sacrosanto che tutti diamo l’esempio cominciando dai protagonisti della pedata. La squadra che sta nascendo è una scommessa.
Ben 14 calciatori su 29 sono prodotti del vivaio, un motivo in più per stringersi attorno, tutti quanti, e sostenerli in ogni gara. Il giovane di belle speranze se non viene stimolato ed esaltato dalla massa, stenta a ritagliarsi un posto in prima fila. Lo scorso anno furono 5184 a sottoscrivere una tessera al Granillo, la conferma di tutti significherebbe già un successo in piena regola. La Reggina possiamo dire è risorta nell’ultima gara vinta con l’Albinoleffe, perché una malaugurata retrocessione avrebbe portato la società al secondo tracollo finanziario della storia dopo quello del 1986.
Non spetta a chi scrive invogliare la gente a catapultarsi al Sant’Agata per sottoscrivere un abbonamento, perché le ferite di questi ultimi anni non si sono chiuse del tutto. Ma chi sente veramente il richiamo di quel colore che gli appartiene, non può girarsi indietro.
Intanto la sede di via delle Industrie è diventata un porto di mare, tra arrivi e partenze. E non solo alla voce calciatori, perché da qualche anno a questa parte il presidente Foti ha trovato un altro piacere che lo intriga: quello di rivoluzionare anche lo staff a lui più vicino. Così dopo le dimissioni di Armando Calveri, segretario generale e team manager in campo, ci sono state quelle di Francesco Barresi, il quale aveva in cura la segreteria del settore giovanile. C’è stato pure un “rimpasto” all’interno e qualche “promozione”. Tanti giovani ad occupare posizioni di prestigio, con a capo la figlia del presidente Giorgia, responsabile del marketing.
Lorenzo Vitto
Reggionelpallone.it
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