Dopo oltre trent’anni, la Reggina non potrà contare sul supporto del tifo organizzato. Per protesta verso la “tessera del tifoso”, i ragazzi della Curva Sud resteranno fuori lo stadio, mettendo fine, almeno per il momento, ad un binomio indissolubile, che ha spezzato ogni distanza e categoria. La Reggina e gli Ultras di Reggio: una strada che si separa, che lascerà il posto al silenzio, al vuoto. Certo, ci potrà essere qualche forma di “tifo spontaneo”, di sostegno improvvisato. Ma non sarà la stessa cosà. Ci eravamo abituati a vederla meno numerosa la Curva Sud, lontana dallo splendore dei tempi migliori. Non vedere più all’interno di essa il fenomeno Ultras, ci sembra tuttavia impossibile, surreale. Chi scrive questo articolo, dietro quegli striscioni e sopra quei gradoni ci ha passato gli anni più belli della propria vita, e lo stesso hanno fatto altri colleghi, altri inseparabili amici, che come me stanno dando vita a Reggionelpallone.it. Avere oggi un tesserino, un ruolo o un posto in tribuna stampa, non può farci dimenticare ciò che siamo stati, ciò che rimarrà sempre una parte di noi. Siamo cresciuti in quella Curva. Abbiamo pianto e gioito in quella Curva. Lo abbiamo fatto in nome di un amore tanto folle quanto pulito.
Vederla diversa, sarà un amarissimo tuffo al cuore. Vederla diversa, ci riporterà indietro nel tempo, a quando la Reggina giocava 12 contro 11. La mente sposterà indietro le lancette dell’orologio: l’odore acre dei fumogeni, le coreografie, i boati, la C1, la serie A. Ma soprattutto la voglia di stare insieme, di sostenere un simbolo. Un’atmosfera magica, che ti portava a condividere emozioni indescrivibili, ad abbracciare dopo un gol una persona che non avevi mai visto in vita tua, come fosse tuo fratello.
All’amarezza, oggi si aggiunge la preoccupazione che continuando di questo passo, sparirà tutto quello che ha reso il calcio non un semplice sport, ma un fenomeno sociale straordinario. Sparirà il calcio che ci ha fatto innamorare perdutamente, quando eravamo nient’altro che bambini. E magari, quando lo capiremo, quando si vorrà tornare indietro, sarà troppo tardi…
Cara vecchia Curva Sud, vorrei dirti tante cose, ma in questo momento mi viene in mente solo una parola: GRAZIE.
Ferdinando Ielasi
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