La scheda del difensore potentino, tornato a vestire l’amaranto per la terza volta.
ANTONIO GIOSA
Nato a Potenza il 21 Agosto del 1983
Sicuramente, ritentra nell’elenco di quei calciatori poco assistiti dalla dea bendata, come dimostra la serie nera di infortuni, alcuni dei quali piuttosto seri, che ne hanno condizionato il rendimento. La qualità non si discute, la speranza (o se preferite l’augurio) è che da oggi in poi i problemi fisici che hanno tormentato questo “figliol prodigo” siano da considerare un triste ricordo e nulla più.
LA CARRIERA FUORI DA REGGIO
E’ l’estate del 2002, quando la Reggina decide che per questo promettentissimo prodotto del settore giovanile, è il momento di maturare un po’ d’esperienza fuori casa. Giosa si trasferisce dunque a Padova, nelle fila del Cittadella appena retrocesso dalla B alla C1. In Veneto il difensore rimane 2 campionati (per i granata un 7° e un 11° posto), scendendo in campo per 18 volte sia nel primo che nel secondo, nonostante i problemi fisici comincino a perseguitarlo. Nella seconda stagione, riesce anche a togliersi la soddisfazione di siglare il primo gol in carriera.
Nel 2003-2004, viene chiamato dal Modena di Stefano Pioli, altro club “fresco di retrocessione”. Per Antonio ci sarebbe la possibilità di giocare in B dunque, ma i soliti infortuni e le scelte del nuovo allenatore, fanno si che l’avventura emiliana si concluda con una sola apparizione.
Nel 2007-2008, arriva la terza esperienza fuori da Reggio, nuovamente in B. I “cugini” di Messina, anche loro neo-retrocessi, disputano un torneo anonimo, ma lui è indubbiamente tra i migliori: 25 presenze e 2 reti. Il tutto a dispetto dei soliti guai, e di una nuova operazione al braccio destro, che si era già fratturato nel 2007 con la Reggina.
Venti presenze infine, quest’anno a Vicenza: molte luci, specie all’avvio, e qualche ombra, vedi lo sciagurato retropassaggio che consente a Pià di decidere Torino-Vicenza in favore dei granata. Con i veneti, si è comunque tolto la soddisfazione di consumare la “vendetta dell’ex”, battendo la Reggina sia al Granillo che al Menti. Anche in biancorosso qualche stop legato alla condizione fisica,ma sembra che il peggio sia ormai passato…
LA CARRIERA A REGGIO-
Nel settore Giovanile si segnala all’attenzione dei tecnici come un vero e proprio talento, al punto che qualcuno dell’ambiente amaranto lo paragona addirittura a Nesta, in quanto a sicurezza ed eleganza. Viene aggregato alla prima squadra nel 2001-2002, in B, senza però essere utilizzato.
Quando ritorna in Riva allo Stretto nel 2005-2006, a concedergli un po’ di spazio è Walter Mazzarri, il quale lo fa debuttare in A nella vittoriosa trasferta di Udine, per poi schierarlo titolare la settimana dopo, contro il Milan. Discreta la prestazione di Giosa contro i rossoneri, con tanto di splendido lancio lungo che manda in gol Paredes Alla fine, saranno 6 le presenze. Il campionato 2006-2007 sembra essere il definitivo trampolino di lancio, visto che Antonio gioca titolare in più di una occasione, partendo dal primo minuto in campi importanti come il S.Siro (Inter) e l’Olimpico (Roma). In agguato tuttavia, c’è l’immancabile sfortuna: si gioca la 29 giornata, e sul neutro di Rimini contro il Catania, uno scontro con Colucci gli causa la frattura del radio dell’avambraccio destro. Il suo campionato finisce lì, con 16 presenze, di cui 9 da titolare.
Va peggio nel 2008-2009, stagione in cui torna a casa dopo la parentesi messinese: il braccio che aveva fatto crac anche in Sicilia,lo costringe ad una lunghissima pausa forzata, e quando il difensore lucano torna disponibile, ormai i giochi in seno alla prima squadra sono fatti. Il nuovo addio arriva senza nemmeno una presenza.
In realtà, più che di un addio si è trattato di un arrivederci, visto che da oggi le strade tornano ad unirsi, con Fot chei lo ha riportato alla base per la terza volta, con tanto di contratto quinquennale.
Ferdinando Ielasi
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