Indimenticabile Jorge Vargas. Quella maglia numero tredici, l’inconfondibile “pizzetto” sempre curatissimo, il “vizio” del dribbling in piena area di rigore
ad umiliare gli attaccanti avversari che lo pressavano e che faceva però sempre stare in palpitazione i tifosi amaranto. La fascia di capitano, la calzamaglia nera nelle fredde serate invernali di campionato e quella grinta che lo ha sempre contraddistinto. Questo è il cileno Jorge Vargas, difensore centrale nato a Santiago nel febbraio ’76. Arrivò in riva allo Stretto nel mercato di gennaio insieme a Massimo Taibi ed Erjon Bogdani e fece il suo esordio dal primo minuto il 6 febbraio del 2000 nella gara interna degli amaranto, vittoriosi contro il Bologna per 1 a 0, grazie alla realizzazione in mischia di Andrea Pirlo. 65 presenze e due gol per lui in Serie A, uno che è valso tre punti al Granillo contro il Bari nel 2000-2001 ed un altro nella stagione 2002-2003 in casa dell’Empoli che sconfisse gli amaranto per 4 a 2 in quella circostanza. Nella stagione 2001-2002 rimane a Reggio e con 31 presenze in Serie B contribuisce anch’egli alla pronta promozione in Serie A della squadra allenata da Franco Colomba, dopo essere retrocessi per mano di Cossato che al Granillo salvò il suo Verona in quel tristissimo spareggio per i sostenitori amaranto. In occasione del Memorial Funaro è tornato a Reggio giocando con la maglia della Prima Circoscrizione così come già fatto lo scorso anno.
Beneficienza prima di tutto, il calcio come mezzo di solidarietà e la tua presenza sicuramente contribuisce ad aumentare l’affluenza di pubblico …
purtroppo ci sono persone meno fortunate che vanno aiutate, e con il calcio si può fare tanto. Quando è possibile lo dobbiamo fare anche noi personaggi del calcio nazionale ed internazionale, date le alte somme di denaro che circolano. Basta poco per aiutare altre persone.
In questa circostanza del Memorial Funaro sei tornato a Reggio, cosa significa Reggio Calabria per te?
Reggio, dopo Santiago, è la mia seconda casa. Qui ho conosciuto mia moglie, è nata la più grande delle mie figlie, ho tanti amici che non mi hanno mai dimenticato e mi fa sempre tanto piacere ritornare qui.
I ricordi di Jorge Vargas di quegli anni in cui vestiva la maglia amaranto?
Non saprei neppure da dove cominciare, sicuramente già quando ho esordito contro il Bologna è stata una forte emozione e non mi aspettavo di fare una bella partita come in tanti mi dissero; forse il ricordo più bello erano le persone presenti allo stadio in quegli anni. Qualsiasi squadra che veniva a Reggio non aveva vita facile, e il supporto dei tifosi in casa ci ha sempre dato la carica giusta per ottenere i risultati che fuori casa stentavano ad arrivare, anche perché gli arbitraggi soprattutto in trasferta erano troppo spesso contro la Reggina.
Una gara in particolare che ti ricordi?
Anche qui non saprei, ce ne sarebbero davvero tante; pensando ad una vittoria fuori casa mi viene in mente quando abbiamo vinto a Roma 2 a 0 con i gol di Cozza e Cirillo. La squadra della Roma era davvero forte, Aldair, Cafu, Candela, Zago, Totti, Del Vecchio, Montella e con Capello in panchina. Io in quella partita ho giocato a centrocampo, la ricordo ancora bene. In casa invece molto sofferta è stata la partita contro il Venezia che siamo riusciti a vincere con il gol di Bogdani, il suo primo in Serie A, che si è fatto tutto il campo di corsa in uno stadio stracolmo di gente che festeggiavano dopo il gol che di fatto ci aveva praticamente dato la salvezza che sarebbe arrivata qualche giornata dopo con l’1 a 1 sempre in casa contro il Verona.
Hai seguito la sfortunata stagione della Reggina di quest’anno, che idea ti sei fatto?
Purtroppo a mio avviso è stato sbagliato tutto il progetto societario dall’inizio. Il campionato di Serie B è lungo ed ostico e non è detto che “grandi nomi” possano portare alla promozione, e quando si inizia con il piede sbagliato, è difficile recuperare il terreno perso. Io ho avuto l’esperienza con l’Empoli in B, avevamo uno squadrone come la Reggina di quest’anno, però abbiamo perso dei punti durante l’arco della stagione, che ci hanno costretti ad arrivare ai play-off dai quali però siamo stati eliminati. Il Presidente Foti però è una gran persona di sport e sicuramente dovrà puntare prima di tutto a ridare l’entusiasmo ai tifosi e poi conteranno le motivazioni dei giocatori. La Reggina non merita la Serie B e sono certo che quanto prima ritornerà in Serie A, mi auguro già da quest’anno.
Jorge Vargas: il suo presente ed il suo futuro?
L’anno scorso ho iniziato a giocare ad Empoli ed a novembre poi sono passato allo Spezia in C2 dove però ho giocato poco perché mi sono infortunato al nervo sciatico, ed infatti oggi (martedì ndr) ho giocato e la gamba mi fa ancora molto male, era la prima volta dopo l’infortunio che provavo a giocare. Ancora sono legato da un altro anno di contratto con lo Spezia, ma prima voglio verificare le mie condizioni fisiche ed eventualmente giocare ancora un paio di stagioni prima di chiudere la mia carriera.
Chiudere la carriera magari indossando di nuovo la maglia della Reggina?
Di sicuro non mi dispiacerebbe sul piano sentimentale, però sul piano reale voglio cercare anche di dare stabilità alla mia famiglia senza troppi spostamenti e cercare anche una realtà sportiva come quella dei campionati di C2 che sono un po’ più tranquilli e meno impegnativi anche a livello di stress, rispetto ai grandi palcoscenici della B o della A. Io comunque ho ricevuto tante proposte anche da squadre della Serie B cilena. Valuterò con calma tutto quanto.
Fabrizio Cantarella
Commenti