La conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico amaranto, seguita in diretta per voi da Reggionelpallone.it.
(Prima dell’inizio della conferenza, è stato annunciato che Simone Giacchetta sarà il nuovo responsabile dell’area tecnica).
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Foti:
Vogliamo cercare di dare risposte alla gente attraverso il campo, senza messaggi eclatanti ma con grande impegno e determinazione. Ci rimettiamo tutti in discussione, io per primo, con la voglia di sorridere e trasmettere questo sorriso all’esterno. E’ importante il vostro coinvolgimento, un coinvolgimento in base a ciò che noi riusciremo a fare. Lo scorso anno il Granillo non ha avuto le risposte che pensavamo di poter dare: ci rimbocchiamo le maniche, consapevoli che c’è gente giovane che vuole dare soddisfazioni a questo ambiente. Non possiamo dimenticare ciò che abbiamo ricevuto e ciò che abbiamo dato. Sarà il 25° anno di questa società , e sicuramente il tifoso reggino, come ha sempre fatto, può pensare a questa società come motivo di orgoglio. Non ci interessano i rumors, ma i fatti concreti. E’ con quellli che risponderemo.
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Atzori:
Torno qui con orgoglio, ricordo benissimo l’annata passata a Reggio, e le difficoltà iniziali. Rivedo il centro Sportivo, veramente trasformato, e con Jack (Giacchetta, ndr), ci ricordiamo com’era all’epoca. Questo impegno mi stimola moltissimo, la società ha voglia di riscatto come il sottoscritto. C’è grande voglia di ricominciare, l’anno scorso i risultati non sono arrivati nè per me nè per la Reggina.
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Il Presidente è stato chiaro: vuole ridare a questa città l’entusiasmo. Da parte mia e della squadra ci sarà massima voglia di lavorare: la nostra deve essere una squadra umile, che ha voglia di mettersi in discussione, di confrontarsi. Siamo la Reggina, e questo dobbiamo portarlo con orgoglio in tutta Italia. I giocatori sono quelli che vanno in campo e determinano il risultato, ma la guida tecnica è comunque importante, le motivazioni e l’impronta di gioco di un allenatore possono fare la differenza. Io metterò sul piatto della bilancia il lavoro, i miei ragazzi dovranno capire che questa è la strada per ottenere successi. Io come calciatore ho ottenuto risultati attraverso entusiasmo e lavoro, questo è un principio fondamentale.
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49 calciatori ovviamente sono troppi: lo sappiamo sia io che la società . Adesso bisogna risolvere le comproprietà , poi si penserà a sfoltire l’organico. Il modulo? Mi piacerebbe tantissimo adottare la difesa a 3, dipenderà anche dall’organico che avrò a disposizione. Lavorerò a stretto contatto con la società , Reggio è una piazza che ho seguito molto nei 6 mesi in cui non ho lavorato. L’errore dell’anno scorso è stato quello di creare troppe aspettative intorno alla squadra: adesso voglio una squadra umile, senza spocchia, che voglia riportare gente allo stadio.
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A Ravenna ho già lavorato con Pettinari, Rizzo, Ungaro e Cosenza, apprezzandoli subito per quell’educazione e quello spirito, tipici di questa società . Valuteremo chi di loro rimarrà , in quanto provvisto di quelle caratteristiche che mi servono.
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Quello di B è un campionato difficile, lungo, dove le insidie sono moltissime, così come le squadre allestite per vincere il campionato. Ci vogliono entusiasmo e costanza. Se vi dicessi che sono qui per vincere il campionato, si ricadrebbe nell’errore dello scorso anno: non ho la palla di vetro per sapere come andrà a finire, ma sicuramente l’allenatore e la società rimangono ambiziosi, hanno voglia di rivalsa, e faranno di tutto per trasmettere questo spirito alla squadra.
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Sette anni con Silio Baldini mi hanno fatto crescere moltissimo. Gli devo molto, sia come allenatore che come uomo.
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Tedesco, Brienza, Vigiani e Missiroli? Quattro calciatori importantissimi, che qualsiasi allenatore sarebbe felice di avere. Prima però devono dimostrarmi che hanno le motivazioni giuste per rimanere qui, cancellando il passato e pensando solo al futuro. Questo è un discorso che non vale solo per loro 4, ma per tutta la rosa attuale.
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Brienza lo conosco molto bene, siamo stati compagni di squadra a Palermo e ci ha legato anche un rapporto fuori dal campo. Per lui, vale il discorso appena fatto: se è motivato sarei felicissimo che rimanesse a Reggio Calabria, continuando a dimostrare di essere un giocatore da serie A. Gli parlerò appena possibile, per capire com’è la situazione.
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Si, se ci fossero le condizioni potrei chiedere qualche giocatore al Catania: lavorare con chi hai già allenato rappresenta un bel vantaggio.
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I problemi dell’attacco amaranto quest’anno? Jack e il Presidente me ne hanno già parlato, lavoreremo anche su questo.
Reggionelpallone.it
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