Il giudizio sui 3 allenatori della Reggina edizione 2009-2010. Novellino: il grande bluff.
BREDA 6– Si ritrova improvvisamente catapultato dal settore giovanile ad una prima squadra con l’acqua alla gola. La sua Reggina parte in un modo, proponendo gioco e pressando in ogni centimetro del campo, ma chiude in maniera opposta, all’insegna del tutti dietro e ripartire. L’impressione è che si sia giocato la riconferma nell’ultimo mese, soprattutto col disastro tattico di Trieste. Un ringraziamento gli è comunque dovuto, perché salvare questa squadra non era cosa facile.
IACONI (esonerato a Febbraio) 6– Paga per demeriti non suoi, leggasi disastri dei singoli e mancati acquisti in difesa nel mese di Gennaio. Eredita una squadra a pezzi, atleticamente distrutta e sgretolata in quelli che dovevano rappresentarne gli elementi cardine, ma riesce quantomeno a dare un gioco e un’identità. L’unica colpa? Non essere riuscito a recuperare Volpi e Buscè, fermo restando che questa sarebbe stata un’impresa davvero titanica…
NOVELLINO 4- La trattativa tra lui e la Reggina viene seguita col fiato sospeso da un’intera tifoseria, la sua firma riaccende sogni e speranze. “Sono qui per vincere” esclama trionfante mister-promozione, salutato da 500 persone al suo arrivo a S.Agata. Dal sogno all’incubo il passo è però breve, e la “corazzata” amaranto viene colpita e affondata da molti, con l’Ancona che addirittura la umilia entrando in porta con tutto il pallone. Se l’è presa con il mondo il tecnico di Montemarano, invocando la malasorte e accusando senza mezzi termini quella stessa società che in Estate aveva pubblicamente ringraziato, per avergli messo a disposizione uno degli organici più forti del torneo. Nella lista dei colpevoli tuttavia, avrebbe fatto molta più figura a includere anche sé stesso…
f.i.
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