Se vedendolo entrare, mettere radici nel cerchio di centrocampo e dettare i tempi della squadra avete pensato ad uno stravagante scherzo di fine stagione, vi siete sbagliati. Josè Montiel, lì non c’era finito per combinazione. Nè tantomento perchè Reggina-Albinoleffe a fine primo tempo aveva già , praticamente, visto scorrere i titoli di coda. Certo, la relativa tranquillità con la quale gli amaranto potevano affrontare la seconda frazione avrà influito, quasi certamente ha semplicemente accelerato i tempi d’una idea che da qualche tempo scivola negli spogliatoi del Sant’Agata.
Josè Arnulfo Montiel Nunez, infatti, potrebbe arretrare di qualche metro la propria posizione in campo. La scommessa sarebbe trasfromarlo, da calciatore dalle chiare attitudini offensive ma dal ruolo ancora indefinito, in regista nel cuore della mediana. Lo stesso percorso insomma, fatte le debite proporzioni, seguito da Andrea Pirlo prima con Carletto Mazzone al Brescia e poi al Milan.
“E’ il più grande talento che abbia mai calcato il campo del Sant’Agata”, aveva coraggiosamente affermato il presidente Foti, da sempre estimatore del paraguaiano. L’intuizione, del resto, parte proprio dal numero uno amaranto, spinto dal desiderio di valorizzare la qualità nella visione del gioco e la straordinaria proprietà di palleggio del giovane sudamericano.
Breda, ieri, ha regalato il battesimo ufficiale all’esperimento. Toccherà al nuovo mister valutarne la collocazione e soprattutto l’effettiva adattabilità alla nuova posizione. I margini da colmare sotto il profilo tattico, infatti, sono ancora enormi come altrettanto pesante potrebbe rivelarsi il gap fisico che Montiel pagherebbe in quella zona del campo rispetto ai mediani avversari.
L’estate porterà consiglio. Intanto la deliziosa parabola lunga quaranta metri con la quale il paraguaiano ha pescato ieri Missiroli negli ultimi istanti della gara ha suscitato l’entusiasmo del Granillo e l’applauso convinto di Foti. Il messaggio? Non è finita qui…
Gianpiero Versace
Reggionelpallone.it
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