Amarezza e sconcerto per una stagione finita male, culminata con la retrocessione del Lazzaro al termine degli spareggi play-out persi contro l’Africo: Giuseppe Falcomatà mancino giovane ma ricco d’esperienza, dice basta. O quasi. Dopo un campionato di questo tipo, al momento, Falcomatà pensa di appendere le “scarpe al chiodo”.
Falcomatà un campionato iniziato male e finito peggio per il Lazzaro?
“Bhè col senno di poi mi viene da dire che l’inizio non era poi da buttare. I progetti estivi, superato lo spauracchio della cessione del titolo, erano senza dubbio ambiziosi. La società aveva allestito una squadra che, sulla carta, avrebbe dovuto guadagnare la salvezza con largo anticipo. Poi sono stati fatti errori a ripetizione. Mister Barillà mandato via in maniera forse troppo affrettata, un ambiente che non si è compattato intorno alla squadra, il feeeling mai sbocciato con il paese, le dimissioni del Presidente e l’allontanamento di mister Latella sono stati gli ingrendienti che hanno dato vita a questo amaro cocktail chiamato retrocessione”.
Tra le varie vicissitudini sicuramente quella del ricorso non discusso per un vizio di forma… giocare contro il Locri sarebbe stato totalmente differente…
“Su questo ci sarebbero da spendere parecchie parole. In sintesi va detto che in realtà il ricorso è stato discusso e rigettato. E’ stato senza dubbio un provvedimento abnorme e senza alcun fondamento giuridico. E pensare che il provvedimento proviene dalla Lega cioè dall’organo da cui, come nel nostro caso, ci si dovrebbe sentire tutelati. Giocare contro il Locri sarebbe state totalmente diverso senza dubbio: avremmo giocato il ritorno in casa…”
 Peccato per la gara di ritorno ad Africo, all’andata non era finita male. Cosa è successo al ritorno?
“E’ successo che all’arrivo, nonostante la presenza delle forze dell’ordine, la situazione ambientale non era delle migliori e questo ha condizionato la prestazione di qualcuno. E’ successo che dopo cinque minuti stavamo sotto 2-0 a causa di una punizione passata sfortunatamente tra la barriera e a causa di un autogol…Poi purtroppo la squadra non ha avuto la forza di reagire.
 Il futuro del Lazzaro come lo vedi?
“Sento spesso parlare della necessità che la squadra venga affidata ad un gruppo di giovani imprenditori lazzaresi e che la rosa sia costituita in massima parte da calciatori del posto. Se queste sono intenzioni reali credo che sia venuto il momento per loro di farsi avanti”.
Radio mercato parla di una grossa “emigrazione” di calciatori da Lazzaro a Motta è vero?
“Non credo ci sia una grossa emigrazione. Vedere qualcuno vestire la maglia del Motta non mi sorprenderebbe, direi che rientra nella normale logica di mercato”.
Dove giocherà Falcomatà nella prossima stagione?
“Probabilmente appenderà le scarpette al chiodo. E’ stato un anno difficile, in cui è mancato davvero tutto. In passato anni così si sarebbero superati con l’entusiasmo di ricominciare una nuova stagione con nuove prospettive. Nel momento in cui anche l’entusiasmo viene meno, ti accorgi che motivi per continuare non ce ne sono più. Il calcio dilettantistico perde fascino ogni anno di più a causa di motivi “extracalcistici” che, tirate le somme, ti fanno dire “non ne vale più la pena”.
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