Foti:”Chiedo scusa! Reggio torni ad amare la Reggina”

L’intervento integrale del Presidente Foti nella sala stampa del Granillo dopo il successo che ha regalato la salvezza alla Reggina.

Di seguito le sue dichiarazioni:

– Chiedo scusa ai tifosi, agli abbonati e tutti coloro che hanno a cuore le sorti della Reggina. M’è dispiaciuto di quello striscione finale della curva. Ci sono state molte difficoltà e raggiungere questo obiettivo anche minimo vista la grande presunzione avuta in questa stagione.

– Di questa giornata ricorderò due immagini: c’è stata la chiusura di questa stagione della Reggina, e la presenza di Giovanissimi e Allievi che hanno avuto accesso alle fasi finali dei playoff scudetto: la Reggina è ancora viva.

– C’è stato chi, con un po’ di acredine, mi auguro dettata solo dalla delusione, ha cercato di scavare in qualcosa di strano e assurdo. Io guardo avanti, alla prossima stagione e a quello che sarà il 25esimo campionato di questa società.

– Siamo vivi, coscienti dei nostri errori. Abbiamo bisogno però dell’aiuto di tutti. Lo spettacolo che abbiamo offerto noi oggi in campo e quello della nostra gente sugli spalti non è quello della Reggina in cui mi riconosco. Quella in cui credo è fatta di umiltà e sacrificio. Voglio una Reggina che lotta, che combatte, che si sacrifichi sotto tutti gli aspetti.

– Vorrei ancora una cosa, se possibile: sentire questa Reggina amata, indipendentemente da Lillo Foti. Sono una persona che ha dato e ricevuto tanto da questa squadra e, da reggino, so che la cosa più importante sia e rimanga la Reggina. Molti invece cercano di attirare simpatie ed antipatie, invece, verso la persona. Io provo con grande dignità a dare risposte alla mia città e la mia squadra. Vi invito a guardare di più alla squadra che ci appartiene e alla quale siamo legati: stiamo disperdendo un patrimonio importante. La Reggina è qualcosa che ci portiamo dentro, è nata quando siamo nati noi e continuerà indipendentemente dalle persone.

– Il prossimo sarà un campionato impegnativo per questa società, non alla ricerca di nomi e fatti gloriosi ma alla ricerca di quel lavoro che ha coinvolto questi 25 anni di Reggina. C’è da girarsi le maniche e io sarò il primo a farlo. C’è da riportare l’entusiasmo specie dei più giovani cui darò il massimo delle risposte e speriamo tutti di riportare quell’entusiasmo che stamattina ho avuto il piacere di riscontrare in un ambiente più ristretto al Centro Sportivo S.Agata.

– Quest’anno avevamo sposato una causa che non era nostra. Tutti quanti abbiamo commesso degli errori ed è da questo che dobbiamo ripartire. Quella di inizio anno era una Reggina che speravo potesse ritornare subito in A, sono convinto che fosse composta da gente animata dal desiderio di dare un contributo, seppure non ci sia riuscita. Ognuno risponde alle responsabilità con la propria coscienza. Io le mie le riconosco. Sono un uomo positivo e credo che tutto sia stato fatto in buona fede: è capitato un incidente, la Reggina lo ha pagato fortunatamente non in modo mortale perdendo la categoria.

– Devo dare atto al sig. Breda di essersi messo a disposizione della società. Abbiamo stretto le fila riuscendo con grande fatica, all’ultima giornata, con grande sofferenza, a raggiungere il traguardo minimo. Adesso però guardo avanti con grande serenità.

– Ci saranno delle difficoltà ma ritengo che all’interno della società ci sia ancora la voglia, la forza, per dare ancora una volta vita a questa maglia che vorrei appartenesse a tutti i reggini.

Avete già sentito queste parole? Sarò ripetitivo ma anche coerente allora (ride, ndr) sono ancora bello tosto, caparbio: sono nato sulle barricate ed ho ancora voglia di lottare, vorrei combattere però con la vicinanza della gente.

– “Chi opera sbaglia”, recita un detto. Vorrei sbagliare di meno, questo è il mio augurio in vista della prossima stagione ed alla luce di un’annata che mi lascia molta sofferenza, una grande amarezza per quello che è stato il cammino della Reggina in questo campionato.

– Nove anni di serie A li abbiamo fatti non per simpatia ma perchè chi ha lavorato nella Reggina ha adottato scelte coraggiose. Dal punto di vista societario negli ultimi anni ci sono state alcune cose che non sono andate bene, stiamo facendo alcune valutazioni circa il progetto futuro che avrà come finalità riportare l’entusiasmo.

– Bisogna amare la Reggina e questo amore deve, a volte, avere un impulso dalla base che è chi ama la Reggina. Le delusioni degli ultimi due anni hanno fatto dimenticare l'”essere Reggina”. Il mio intervento di oggi è per scusarmi e ravvivare l’amore per questa squadra.

– La Reggina fin da domani si muoverà con il sorriso e la voglia di dare ancora qualcosa. Vogliamo dare nuova linfa e nuova forza sperando di non esser guardati come se fossimo sotto esame e giudicati in ogni nostra espressione.

– La presenza di Biason al Sant’Agata? (consulente amaranto nel Nord-Est, ndr) Non è legata ai quadri societari della prossima stagione, era solo la visita d’una persona che m’è molto amica da più di vent’anni ed ha voluto dimostrare la sua vicinanza

g.v. – Reggionelpallone.it