“Stiamo lavorando per la fusione, credo che la strada sia percorribile”. Bagaladi e Melitese
, nonostante una forte ma sana rivalità sportiva, sono pronte a diventare un “unica cosa” per costruire una società e una squadra che siano all’altezza del difficile campo di serie D. Dalla “Vallata” traspare un cauto ottimismo circa il buon esito dell’operazione che, di fatto, sta interessando non solo le due parti societarie ma anche e soprattutto le amministrazioni locali che ieri si sono incontrate per discutere di questo nuovo ed interessante progetto. D’Altronde il Bagaladi dopo lo strepitoso campionato di Eccellenza vinto a “mani basse” e con un merito indiscutibile, avrebbe forse enormi difficoltà per gestire e portare a termine un campionato così impegnativo e semiprofessionistico come quello dei dilettanti dove, ricordiamolo, partecipano anche numerosi capoluoghi di provincia con società blasonate come Avellino e Messina, tanto per fare due nomi. Il primo ostacolo, insuperabile, è quello relativo all’impianto di gioco: l’ispettore della Lega dilettanti ha già “bocciato” il Tina Abenavoli che avrebbe bisogno di interventi strutturali massicci con un aggravio di spesa insostenibile per l’amministrazione comunale cittadina. Più facile invece ammodernare l’impianto comunale di Melito Porto Salvo, recentemente completato e quasi pronto con dei piccoli ritocchi (tribuna per gli ospiti, ingresso bus squadra ospite) ad ospitare una stagione di serie D. Restano da limare, in pratica solo alcuni dettagli. Bisogna completare l’opera di convincimento delle due comunità , quella bagaladese e quella melitese, restie in un primo momento ma adesso pronte a questa nuova avventura. Nome e colori sociali saranno scelti solo in seguito all’ufficializzazione dell’accordo anche se, la squadra, potrebbe portare il nome di “Comprensorio Grecanico”: una terra affascinante che vuole mostrarsi matura anche sul panorama calcistico.
vi. iel.
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