Una partita tiratissima e subito piena di emozioni, che ha finito col conoscere l’epilogo più triste ed amaro possibile. Questa in sintesi la storia di Sporting Ravagnese-Lillo Formica, match valido per il ritorno delle semifinali playoff di Terza Categoria, sospeso al 25’ del primo tempo sul punteggio di 1-1, dopo una rissa scoppiata sugli spalti. A rendere definitivo lo stop, la volontà degli ospiti di non scendere più in campo, dopo che la gara era stata fermata dal direttore di gara per diversi minuti. Proprio quest’ultimo episodio, non va per niente giù a Stefano Brezza, allenatore-giocatore dello Sporting.
“Anzitutto- dichiara Brezza a Reggionelpallone.it- ci tengo a precisare che la partita in campo fino a quel momento era stata correttissima, e che tra le due squadre non c’è stato assolutamente nessun problema. Quello che è successo invece sugli spalti, a mio parere si può definire una piccola zuffa tra padri di famiglia, e non certo scontri veri e propri tra opposte tifoserie. In ogni caso, sia noi che i nostri avversari, una volta resici conto che gli animi sulle tribune si erano surriscaldati, abbiamo fatto di tutto perché le cose tornassero alla normalità, invitando con ampi gesti il pubblico alla calma. La cosa che proprio non capisco, è il rifiuto del Lillo Formica di tornare in campo, dopo che la situazione si era normalizzata”.
Secondo lo Sporting dunque, le condizioni per tornare in campo c’erano tutte. “Siamo andati personalmente dalla squadra ospite- prosegue Brezza- a dirgli che ci esponevamo tutti in prima persona, riguardo il corretto e regolare proseguimento della partita, sia sul terreno di gioco che sugli spalti. Ormai gli animi si erano definitivamente placati, così come lo stesso arbitro aveva constatato. Ripeto, non riesco proprio a spiegarmi perché non abbiano voluto proseguire”.
Adesso, a decidere chi affronterà in finale lo Sporting Palmi sarà la Giustizia Sportiva. “Sinceramente- conclude- mi aspetto il 3-0 in nostro favore. L’arbitro ha espressamente chiamato la squadra ospite per riprendere a giocare, e in queste situazioni il regolamento dice che in caso di rifiuto si va incontro alla sconfitta a tavolino. Al di là di quanto detto sinora, mi preme comunque sottolineare che lo Sporting Ravagnese è una società corretta e leale, che crede nei valori dello sport. Se fino a ieri non siamo mai finiti sulle pagine dei giornali se non per motivi calcistici, un motivo ci sarà”.
Ferdinando Ielasi
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