E’ il ritratto della rabbia, il presidente del Grosseto Piero Camilli: il patron del prossimo avversario degli amaranto, ospite in esclusiva di Reggionelpallone.it, non riesce a nascondere un profondo disappunto verso la classe arbitrale, rea a suo dire di aver penalizzato il cammino dei toscani. Con Camilli abbiamo ovviamente affrontato l’argomento Reggina, senza trascurare la profonda crisi economica che attanaglia il torneo cadetto.
Presidente, bocche cucite e massima concentrazione in vista di domenica. E’ il segnale che il Grosseto crede ancora nel sogno playoff?
Sinceramente, abbiamo pochissime speranze di arrivare ai playoff, perché siamo stati ancora una volta massacrati da incredibili errori arbitrali. Basta analizzare le ultime 2 gare: contro il Piacenza abbiamo subito il pareggio al 96’ su una punizione decretata in modo assurdo, mentre a Frosinone già dopo un’ora ci ritrovavamo in soli 9 uomini. Così diventa impossibile raggiungere un obiettivo, e sinceramente quando sento parlare di “calcio che adesso funziona”, rimango veramente perplesso.
Insomma, con i direttori di gara possiamo dire che non siete molto fortunati. Anche l’anno scorso lei puntò l’indice accusatorio nei loro confronti, specie dopo la semifinale playoff col Livorno…
I torti subiti a Livorno nei playoff, sono stati solo il completamento di una lunga serie. In quella occasione il sig. Celi di Campobasso, che non è nuovo a certe direzioni, ci fece terminare addirittura in 7 uomini un match che valeva una stagione. Se dovessi fare una lista degli errori a nostro danno, con riferimento sia al campionato passato che a quello ancora in corso, sarebbe lunghissima. Quando vieni tagliato fuori non per demeriti tuoi, ma per colossali sviste altrui, è dura da mandare giù.
Torti arbitrali a parte, anche quest’anno vi siete segnalati come una delle realtà più belle del campionato, mettendo in vetrina una piacevole sorpresa come Pinilla. E’ corretto pensare, in merito al centravanti cileno, che quest’anno a Grosseto è nata una stella?
Si, Pinilla è pronto per grandi palcoscenici: si tratta di un attaccante straordinario, con dei colpi fuori dal comune. In rosa abbiamo comunque tanti altri calciatori validissimi: Freddi ad esempio, per me è un talento puro. Credo che domenica ci mancheranno entrambi: tra infortuni e squalifiche avremo molte assenze, ma ce la giocheremo comunque fino all’ultimo per centrare i 3 punti.
Ve la giocherete contro una squadra invischiata sorprendentemente nella bagarre retrocessione…
La vostra stagione ha dell’incredibile. Difficile capire cosa sia successo a Reggio, visto che anche io ero tra quelli pronti a scommettere sulla vostra promozione, dopo la campagna acquisti portata avanti da Lillo Foti, col quale tra l’altro c’è una grande amicizia.
Quello che sta per essere consegnato agli archivi, che campionato è stato?
Un campionato equilibrato come non mai, in cui l’incertezza regna ancora sovrana su tutti i fronti. Diciamo che grosse sorprese in positivo non ce ne sono state, mentre tra le sorprese in negativo, oltre alla Reggina inserirei anche Torino ed Empoli.
Se il raggiungimento dei playoff dovesse sfumare, l’anno prossimo il suo Grosseto ci riproverà?
Il Grosseto partirà con gli stessi programmi di questi ultimi 2 anni: valorizzare i giovani, fare un bel calcio e salvarsi il prima possibile. Tutto quello che verrà dopo, sarà tanto di guadagnato.
E della situazione economica del campionato cadetto che ne pensa? Anche questa settimana giungono notizie a dir poco allarmanti: società sull’orlo del baratro, azionariati popolari, Presidenti che vogliono vendere ma non trovano acquirenti… Come si può uscire da questo “prolungato collasso”?
La crisi è facilmente riconducibile ad un unico dato: a livello di contributi, siamo passati da 100 a 60 milioni. Dalla crisi si esce riducendo i costi, ma non è facile in questa situazione. Pensi che tra i Presidenti che vogliono vendere ma non trovano acquirenti, ci sono pure io…
Ferdinando Ielasi
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