L’Hinterreggio dei giovani! Chiamatelo coraggio nel rischiare, chiamatela abilità nel coltivare il settore giovanile o bravura nello scovare ragazzi di prospettiva, certamente una delle squadre più giovani della serie D ( e con orgoglio diciamo che è una squadra reggina) è riuscita in un’impresa al quanto complicata di giungere alla salvezza e conservare la categoria per il secondo anno consecutivo. Tra i giovani che si sono particolarmente distinti, un occhio di riguardo va a Giovanni D’Agostino, centrocampista centrale bianco blu classe 1991, all’Hinterreggio in prestito.
La salvezza è stata raggiunta, cosa si prova dopo una stagione così travagliata?
Sono molto, molto soddisfatto sia per l’operato della società sia per l’operato di noi giocatori sul campo. Il campionato non è per nulla facile ed a questo si sono aggiunte tante vicissitudini che lo hanno reso ancora più complicato, ma siamo stati bravi a ricompattarci nel momento del bisogno ed a tirare fuori la nostra voglia di salvezza che alla fine, credo meritatamente, è arrivata.
Tra le tante vicissitudini che hai citato, sicuramente quella più significativa è il “via – vai” di mister Melchionna, quanto ha inciso sul piano psicologico questo aspetto su voi giocatori?
Direi parecchio, perché non è facile durante il campionato riadattarsi a nuovi allenatori (Nucera e Sorgonà ndr) dopo essersi abituati ad uno precedente. Cambia la gestione, cambiano le mentalità però posso dire che le scelte della società vanno rispettate e vanno elogiate soprattutto se si guarda il risultato finale; dispiace per mister Melchionna perché comunque con lui si è fatta la gran parte del percorso durante questo campionato.
Dopo il secondo esonero di Melchionna è arrivato mister Sorgonà, che ha particolare attitudine nel lavorare con i giovani. Da diciannovenne come valuti l’operato di Sorgonà in queste ultime gare di campionato?
Il mister lavora tanto e cura molto l’aspetto tecnico. Prepara molto bene ogni gara e se la salvezza è stata ottenuta, una parte del merito è anche sua soprattutto per il lavoro psicologico che ha fatto con noi giocatori perché la situazione era difficile sia per la squadra che per lui in prima persona; avere affidata la panchina con poche giornate dalla fine ed una salvezza ancora da raggiungere, non era facile certamente per lui e non è stato facile neppure per noi giocatori come ho detto prima.
I progetti per la prossima stagione?
Al momento il mio unico pensiero è solo l’Hinterreggio. Voglio godermi la salvezza e portare a termine la stagione, solo dopo parlerò con il mio agente con il quale decideremo cosa fare.
Fabrizio Cantarella
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