Festeggia ma non troppo perché “c’è ancora da giocare la coppa
contro la vincitrice della Seconda categoria e la vincente del girone M di Terza, ma il San Gaetano Catanoso “ha dimostrato sul campo di essere la più forte”. Il tecnico della giovane formazione reggina Francesco Lo Giudice non può che essere soddisfatto del grande campionato condotto dai suoi che, con la giusta mentalità, con tanta abnegazione e voglia di vincere hanno conquistato la promozione. “Ad inizio campionato tutte le squadre sostenevano di essere le più forti sulla carta: noi siamo stati in silenzio e alla fine abbiamo trionfato lasciando la parola al campo. Siamo entusiasti ed è arrivato il momento di goderci questa festa”. Anche se, come detto, il pensiero di Lo Giudice è ancora relativo ad una competizione, la Coppa. “Tra quindici giorni affronteremo il Santa Cristina e il Siderno per giocare questo trofeo: è giusto dedicare tempo alla preparazione di questo impegno per concludere la meglio una grande stagione che ci ha visto protagonisti”. Fino all’ultimo secondo dell’ultima partita la squadra del presidente Luvarà ha dovuto sudare e lottare per conquistare il sogno: il Santo Stfeano infatti ha venduto cara la pelle rimontando un vantaggio di due reti della squadra reggina. “Una vittoria ottenuta in questo modo è ancora più gratificante, anche perché possiamo gridare al mondo intero che nessuno ci ha regalato niente tutto quello che abbiamo ottenuto ce lo siamo conquistati”. La società di Luvarà pensa già alla Seconda categoria. “Il ds Di Giuseppe è già all’opera per cercare alcuni rinforzi. Non che il gruppo attuale non è sia all’altezza anzi, ma per un campionato più importante bisogna ampliare qualitativamente e quantitativamente la rosa, per questo il direttore si sta muovendo ed ha già incontrato qualche calciatore. Perché l’obiettivo del San Gaetano Catanoso anche per la prossima stagione è di quelli “positivi”, vorremmo stupire, convinti che il gruppo è valido e che si può fare bene. Già il gruppo: paziente silenzioso. Pronto al sacrificio. “Tre allenamenti a settimana probabilmente non li fa nessuno in Terza: devo ringraziare i miei ragazzi solo loro perché il successo se lo sono conquistato con tanti sacrifici e tanta volontà”.
v.i.
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