Abbiamo incontrato Franco Lerda, tecnico che ha messo la firma sul sorprendente campionato di un Crotone che ha impressionato, nonostante la sconfitta, anche al Granillo nel posticipo di lunedì sera.
Disponibile e cordiale, l’allenatore piemontese ha ribadito la sua soddisfazione per la prova offerta dai rossoblu nel derby, ha riassunto le caratteristiche del suo calcio ed ha parlato della sua esperienza in Calabria, della conoscenza di lunga data con il presidente Foti e del suo futuro…
– INTERVISTA ESCLUSIVA RNP –
Un bel Crotone, frizzante ed ordinato, s’è piegato nel derby alla Reggina pur suscitando una grande impressione e raccogliendo i consensi unanimi degli addetti ai lavori. Che sapore ha questa battuta d’arresto a mente fredda?
Ha il sapore della magra consolazione di poter dire che non meritavamo la sconfitta. Abbiamo offerto una prestazione di spessore, tanto sul piano tecnico-tattico quanto sotto l’aspetto della personalità dimostrata. Non è facile giocare al Granillo come abbiamo fatto noi. Avremmo potuto raccogliere di più, è vero, ma ha vinto la Reggina e sarebbe riduttivo rimandare il tutto al semplice caso. Gli amaranto hanno recitato la loro parte: il calcio è questo.
Considerata la bontà del gioco espresso e lo spessore del campionato disputato dal suo Crotone: quali caratteristiche ritiene fondamentali per le sue squadre, mister?
Potrei sintetizzare il tutto in due aspetti: qualità e motivazioni. Ma c’è molto di più. C’è bisogno del sostegno della società e della piena condivisione del progetto, è necessaria serietà , programmazione, capacità nel saper gestire i momenti più duri facendo gruppo, ricercando l’unità d’intenti.
La posizione di vertice occupata dalla sua squadra, dunque, è frutto della sua simbiosi con la società ?
In campo, in ogni caso, ci vanno i calciatori ed i risultati, a mio modo di vedere, sono il riflesso della qualità del gioco espresso. Poi, naturalmente, si può vincere e perdere ma ciò che non deve mai mancare dev’esser la voglia di superarsi. Nei miei giocatori, in sostanza, voglio vedere la voglia di imporsi, la “fame” sportiva, quell’impeto che deve spingerli a “mangiare il campo”.
Che valore ha, per lei, questa esperienza in Calabria?
Un’esperienza bellissima in una terra splendida. E’ la mia prima stagione in B, un’annata alla quale do un valore molto significativo sotto molti aspetti che non si limitano alla sfera sportiva, anch’essa devo dire molto gratificante. Devo ringraziare il Crotone per l’opportunità che m’ha offerto.
La sua soddisfazione nei riguardi del rapporto lavorativo instaurato con la società rossoblu è corrisposta. Questo il commento del Presidente Gualtieri, intercettato dalla nostra testata alla vigilia del derby, riguardo il suo lavoro sullo Jonio. “Lerda è un tecnico da Crotone – ha detto – vale a dire un allenatore spinto dalla voglia di affermarsi in linea con quei valori di umiltà e professionalità che la nostra società ha come riferimento”.
Gualtieri è una persona di calcio e prima ancora un uomo di grande stile e garbo. Lo ringrazio di vero cuore per le sue parole: il nostro matrimonio in questa stagione è stato molto felice anche in virtù della piena sintonia che s’è instaurata tra di noi.
Ci sarà un incontro a fine anno per discutere il rinnovo, dunque?
Ci siamo ripromessi di sederci intorno ad un tavolo a fine stagione: a bocce ferme, potendo stilare un bilancio definitivo di questa stagione, sarà più semplice per tutti valutare il da farsi. Ci confronteremo e stileremo un progetto: è naturale che da parte mia ci sia l’ambizione di migliorarmi e se le idee coincideranno con quelle della società è logico che la mia priorità sia il Crotone: una società alla quale devo molto.
All’interno dello Speciale che Reggionelpallone.it ha dedicato al Derby, è intervenuto anche il Presidente Foti che ha speso parole altrettanto importanti per lei. “Nel successo del Crotone – spiega il Presidente amaranto – c’è molto del lavoro di Lerda, un tecnico in grado di dare un contributo tangibile non solo alla propria società ma a tutto il sistema calcio”. Che effetto fa?
Che dire, ne sono profondamente onorato! Conosco Foti dal 1985, quando veniva ad osservare e selezionare i migliori calciatori della Primavera del Torino. E’ uno dei presidenti che conosce meglio il calcio, uno che ha realizzato obiettivi apparentemente impensabili per la Reggina guadagnandosi la stima di tutto l’ambiente calcistico nazionale, e naturalmente anche la mia.
Sappiamo dell’interesse della Reggina nei suoi confronti durante quest’estate. Quanto è stato vicino agli amaranto?
Non credo di offendere nessuno se confermo di aver avuto dei contatti con la Reggina quest’estate. Sì, nella rosa dei tecnici che gli amaranto hanno sondato quest’estate c’ero anch’io.
E se a fine anno la richiamasse Foti ripetendole quanto ha dichiarato ai nostri microfoni e, magari, proponendole la panchina della Reggina?
Avrò un incontro a fine stagione con la mia dirigenza e se le nostre idee dovessero incontrarsi non c’è possibilità che io lasci lo Jonio: la mia priorità resta il Crotone. Di tutto il resto, al momento, è prematuro parlare.
Finale di stagione incombente, dunque. Quali orizzonti per Crotone e Reggina?
Nonostante la classifica reciti 50, noi sul campo abbiamo raccolto 52 punti ed è da questo grande traguardo che vogliamo ripartire per la fase finale della stagione. Stiamo bene, di testa e di gambe, dovremo affrontare un calendario duro ma non impossibile. Vogliamo confermare quanto di buono abbiamo fatto provando a superarci, rimanendo privi di particolari pressioni. Alla Reggina non posso che augurare la più serena delle salvezze: per una città come Reggio la Serie B è davvero il minimo dei palcoscenici.
Gianpiero Versace
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