(INTERVISTA ESCLUSIVA REGGIONELPALLONE.IT)
Arrivato a nel Gennaio del 2000 in Italia per dare una mano ad una Reggina in difficoltà , Erjon Bogdani ha saputo conquistarsi l’affetto dei tifosi amaranto durante i tre anni e mezzo trascorsi sullo Stretto. Trentasette presenze e quattro gol in A, trenta gettoni con sette reti nella stagione 2001-2002 in B, annata culminata con la promozione.
Nei cadetti gol pesantissimi del bomber albanese, a segno in entrambi i derby calabresi. Un tap-in di destro su assist di Vicari consentì alla Reggina di sbancare il San Vito di Cosenza, un’inzuccata al 90′ su assist di Leon firmò il pareggio in un derby con il Crotone divenuto storico con il raddoppio di Casale nel recupero.
Il ricordo di quella gara, l’emozione del gol, l’affetto per Reggio e sulla possibilità d’un suo ritorno…
Erjon, era il 4 Novembre del 2001. Crotone-Reggina 1-2: Bogdani, Casale e la Reggina ribalta il risultato nei minuti finali. Ricordi ancora quell’emozione?
Come potrei dimenticare quel derby? Reggio è speciale, quell’anno vivevamo ogni partita come una finale. Il Crotone era partito forte e spingeva, trovarono il gol in mischia ed andarono in vantaggio. Noi però eravamo davvero una grande squadra: non ci siamo scomposti ed abbiamo fatto i due gol che ci fecero sbancare lo Scida. E’ stata una grandissima gioia, ricordo perfettamente il boato dei nostri tifosi che impazzirono allo stadio così come l’entusiasmo al ritorno in città : fantastico!
Quella era una Reggina capace di regalare grandi soddisfazioni ai propri tifosi, una squadra che disputò una grande stagione e vinse il campionato. Su cosa si basava il vostro successo?
Forse sulla rabbia per quel “maledetto” gol di Cossato che ci spedì all’inferno. Mi capita di ripensare ancora a quel momento ed il disappunto è intatto: sì, forse era proprio la rabbia, sportiva naturalmente, il nostro segreto. Il merito per quella promozione comunque fu anche del Presidente Foti che ci parlò assicurandoci di non voler smantellare la squadra ed anzi confermarla per riprendersi la A. Ci diede una grossa carica.
Una squadra che raggiunge grossi risultati, però, ha quasi sempre un gruppo molto unito alle spalle.
Verissimo. Eravamo un gruppo eccezionale. Eravamo amici, più fratelli che colleghi. Una volta a settimana andavamo tutti insieme a cena, era un piacere stare insieme. Questo ci rendeva fortissimi non solo in campo ma anche fuori e la cosa si rifletteva nei momenti difficili, come quelli seguiti alle due sconfitte con il Modena per esempio. Ricordo che ci fermammo nello spogliatoio e, guardandoci negli occhi, abbiamo capito che potevamo e dovevamo reagire. Il campionato, poi, l’abbiamo vinto anche piuttosto comodamente.
Probabilmente, considerato il campionato disputato dagli amaranto, è questa la capacità che è mancata a questa Reggina?
E’ difficilissimo esprimersi a riguardo. Quel che posso dire è che ad inizio stagione, parlando con i colleghi dicevo:”La Reggina è la squadra da battere e vincerà il campionato”. E’ stata una delusione anche per me ma dimostra, ancora una volta, come il campionato cadetto sfugga ai pronostici. Tutti danno il massimo e le soddisfazioni bisogna togliersele sul campo. In B chiunque incontra la Reggina da il 101% di se stesso per fare bella figura.
Sette partite alla fine ed un margine di un punto sulla zona play-out. Come vedi, alla luce di tutto questo, il finale di stagione degli amaranto?
Io penso e spero che la Reggina si salvi: ha i giocatori per farcela. Bisogna soltanto lavorare sulla testa e ritrovare l’umiltà per rincorrere un obiettivo che sarà pure meno prestigioso di quello fissato ad inizio anno ma che è altrettanto importante.
Sembra evidente tu segua ancora le sorti della tua ex squadra, Erjon…
Ovvio! Ho passato anni eccezionali, quello con Reggio è un rapporto speciale. Ho tanti amici ed è sempre un piacere vedere la Reggina, lo faccio ogni volta che ne ho la possibilità .
Un rapporto speciale che t’ha portato vicino al ritorno in Calabria in qualche occasione?
Devo dire di sì, sono stato molto vicino alla maglia amaranto per un ritorno in prestito nella stagione con Ficcadenti in panchina. Purtroppo poi non si trovò l’accordo e la cosa sfumò, peccato.
A fine anno andrai in scadenza. Se si riavvicinasse la Reggina?
Sì, a giugno scadrà il mio contratto con il Chievo. Il mio ricordo di Reggio è splendido ed è ancora vivo l’affetto che mi lega alla città così come so che i tifosi amaranto ricambiano questo sentimento anche aldilà delle mie prestazioni in campo ma per il Bogdani-uomo, che fa ancora, se possibile, più piacere. Vedremo, se l’occasione dovesse ripresentarsi e ci fossero le condizioni…
Per concludere, che Derby sarà quello di questa sera?
Un derby è un derby ed è sempre una partita particolare. Io però voglio a tutti i costi che vinca la Reggina!
Gianpiero Versace
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