Un Reggina – Crotone datato 6 aprile 1975 rimarrà sempre indelebile nei ricordi dei tifosi amaranto, non tanto per la vittoria maturata sul campo con la sconfitta dei pitagorici per 3 a 1, ma quanto per uno dei gol più spettacolari mai realizzati dalla Reggina. In tanti ricorderanno la “bicicletta” di David Di Michele all’ultima giornata del campionato 2003 – 2004 contro il Milan (davanti ad un grandissimo difensore quale è stato Paolo Maldini) o le prodezze, sia di tacco che in rovesciata, di Carlos Paredes (contro Sampdoria e Palermo, nel 2005 – 2006), fino ad arrivare a qualche giornata fa, con la bella acrobazia di Missiroli in quel di Salerno.
Solo i tifosi di “vecchia data” però, hanno ben impressa nella memoria la magia di Costante Tivelli, attaccante nato a Corbola (Rovigo), il 12 Giugno del 1953. Era il 6 aprile 1975, con la Reggina di Carlo Regalia che affrontò in Serie C i pitagorici: una quadra, quella amaranto, composta da elementi di classe indescrivibile, come dimostra il fatto che, oltre a Tivelli, a fare impazzire le difese avversarie c’era un certo Elvi Pianca Quel giorno, i ragazzi di Regalia stavano già conducendo per 2-0 sui pitagorici, quando al minuto 42 del primo tempo Michele Sorace (autore del raddoppio reggino) batte un calcio d’angolo verso Pianca, il quale a sua volta indirizza al volo verso Tivelli: la rovesciata volante del bomber è tanto splendida quanto sfortunata, dal momento che la sfera si stampa in pieno sulla travsersa. In agguato però c’è ancora Pianca, che controlla, dà un’occhiata al centro e imbecca nuovamente Tivelli, appena rialzatosi. Nessuno, a quel punto, avrebbe mai pensato che il centravanti reggino si sarebbe “inventato” una nuova rovesciata, che stavolta non dà scampo all’estremo difensore rossoblù. Un’azione incredibile, un gol da raccontare ai nipotini, per il tripudio di un gremito Stadio Comunale.
Per la cronaca, in quel campionato Tivelli realizzò 17 gol in 33 presenze, in quella che fu la sua unica stagione in riva allo Stretto, prima di prendere il volo verso Bari, sempre in Serie C. Il trasferimento fu di 200 milioni di vecchie lire, una cifra per i tempi davvero notevole, a testimonianza della classe di Tivelli, che però non ha mai trovato la massima serie, limitandosi ad arrivare solo fino in cadetteria vestendo le maglie di Foggia, Spal e Cavese. L’eclettico centravanti, ha chiuso la carriera a 36 anni nelle fila dei dilettanti dell’Adriese, club col quale aveva mosso i suoi primi passi nel 1970.
Fabrizio Cantarella
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