Dall’inferno al purgatorio. Gli amaranto rimandano ancora una volta l’appuntamento con la vittoria interna, ma almeno riescono ad evitare la quarta sconfitta di fila all’interno delle proprie mura. Una sconfitta che avrebbe davvero avuto il profumo della condanna.Â
Troppo imprecisi- Così come era successo nelle precedenti occasioni al Granillo, la Reggina parte bene: buon pressing, collegamenti tra mediana e fasce laterali che funzionano ed avversario imbrigliato a lungo. Il problema però, rimane sempre il solito: negli ultimi 16 metri gli amaranto non finalizzano a dovere, non danno mai la stoccata decisiva, dilapidando troppe palle gol. Il festival delle occasioni sciupate inizia subito con la sponda di Cacia per Tedesco, ma il tiro di quest’ultimo, troppo centrale, viene facilmente neutralizzato da Bassi. La compagine di Breda spinge, e al 10′ potrebbe davvero fare male se non fosse per l’errore di Missiroli, il quale a 1 metro dalla porta cicca clamorosamente l’impatto ereo, rispedendo al mittente l’invito perfetto di Brienza. Che il primo tempo non viva certo sotto una buona stella, lo si capisce tra il 15′ e il 25: prima Breda perde Carmona per infortunio, e poi tocca a Briienza vestire i panni del “mancato giustiziere”, dopo che il portiere ospite aveva respinto un velenoso crosso di Missiroli.Â
Chi sbaglia paga- Al 35′ il Granillo inizia a perdere la pazienza nei confronti di Cacia, che cincischia ancora una volta nel cuore dell’areea toscana calciando malissimo. I fantasmi della LegaPro invece, tornano ad aleggiare al 40′: colpo di testa molle molle di Eder sugli sviluppi di un angolo, con Adejo che sfiora e la palla che spiazza Marino, buttatosi con troppo anticipo. Non aveva mai calciato verso la porta la squadra empolese, a parte una mezza girata di Saudati stoppata da Valdez.Â
Sussulto amaranto- Nella ripresa, il primo episodio degno di nota arriva al 54′: a riempire i taccuini non sono le azioni da rete, ma le bordate di fischi con cui tutto lo stadio accompagna l’uscita di Cacia, sostituito per Bonazzoli. Ironia della sorte, la Reggina pareggia soltanto 7 minuti dopo: Giannoccaro indica il dischetto per un netto atterramento in area ai danni di Lanzaro, e Brienza stavolta non sbaglia, spiazzando implacabilmente Bassi. I 15.000 si scaldano, la Curva Sud è uno spettacolo di colore e calore.
Blando finale- Al 25′ i fischi se li becca Breda, “reo” di aver sostituito Giacomo Tedesco (qualche secondo prima, Bonazzoli aveva dimostrato di non essere certo più in forma di Cacia, calciando debolmente da ottima posizione). I venti minuti finali non regalano praticamente nulla, a parte qualche mischione davanti a Bassi, e una punizione a pochi centimetri dall’area reggina che Vannucchi manda alle stelle. Si era vestito a festa il Granillo, con “|l’aiuto” dei biglietti omaggio e con la voglia di rendere il giusto tributo al neo eletto Governatore Scopelliti. La festa però, per poco non ce la faceva l’Empoli…
Ferdinando Ielasi
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