(INTERVISTA ESCLUSIVA RNP)- A 2 giorni dalla delicata sfida che vedrà la Reggina opposta all’Empoli, Reggionelpallone.it ha raccolto in esclusiva per voi il pensiero del Presidente del club toscano, Fabrizio Corsi. A metà tra la gloria dei play off e l’incubo dei play out, la squadra guidata da Campilongo si presenterà a Reggio con la grinta di chi vuole pensare solo a salvarsi, per poi vedere dove si può arrivare, una volta raggiunto il traguardo. Il passato biancoazzurro parla di Europa, ma il presente vive di concretezza, programmi e tanta umiltà.
Presidente, lo sa che il suo collega Lillo Foti sta facendo in modo che sabato ci sia un Granillo da “tutto esaurito”? Un po’ come successe 2 anni fa, in quella partita che sancì la nostra salvezza e la vostra retrocessione…
“Ricordo bene quella gara, in cui giocammo male e perdemmo meritatamente. L’Empoli però vuole vivere di presente, e la serie A non deve costituire un assillo: ci siamo stati più volte, abbiamo addirittura centrato una qualificazione in Coppa Uefa prima di retrocedere, ma non bisogna restare prigionieri dei ricordi”.
Parliamo di presenta allora: molti vi davano come seri candidati alla retrocessione dopo il ridimensionamento Estivo, ed invece vi ritrovate in una posizione lusinghiera, non lontani dai play off. Se lo aspettava?
“Stiamo facendo un campionato oltre le aspettative, nonostante un calo avuto durante l’Inverno. La permanenza in B resta comunque l’obiettivo primario, e i ragazzi devono scendere in campo con l’umiltà e la concentrazione di chi lotta per salvarsi. Vogliamo raggiungere il prima possibile quota 51 punti, consapevoli che tutto quello che verrà dopo sarà tanto di guadagnato”.
A proposito di sorprese, invece di finire voi nella bagarre-salvezza, ci è finita la Reggina…
“Mi unisco al coro di tutti quelli che si sono detti stupiti, nel vedere la vostra squadra così giù in classifica. Tutti pensavano ad una Reggina sicura protagonista, visto l’organico di qualità costruito da Foti. Secondo me ha influito l’ansia di dover vincere per forza, unita alla retrocessione dell’anno scorso. Anche noi, appena scesi dalla A alla B, avevamo allestito una compagine fortissima ed eravamo convinti di ritornare subito nella massima serie: a volte però, il partire favoriti crea troppe pressioni e diventa controproducente, specie quando le cose cominciano a non girare secondo le previsioni”.
Come valuta questo campionato di B? Le tante squadre in un fazzoletto di pochissimi punti, sono sinonimo di equilibrio o di mediocrità?
“Sono indubbiamente espressione di una B che non è mai stata tanto equilibrata. A parte il Lecce nessuna squadra è riuscita ad allungare il passo, ma se andiamo ad analizzare attentamente il cammino dei pugliesi, fino a 1 mese fa anche loro non stavano facendo faville, avendo raccolto solo 4 punti in 5 gare. Lo stesso Empoli si trova in una situazione particolare, visto che 2 vittorie ci catapulterebbero nella zona play off, e di contro 2 sconfitte ci farebbero sprofondare in zona play out. Sbaglia però chi pensa che in B non ci sia qualità, visto che nel torneo cadetto hanno giocato tanti calciatori ragazzi diventati campioni”.
Alcuni di questi campioni giocavano con voi, e rispondevano ai nomi di Montella, Rocchi e Di Natale. Quali sono i prossimi gioielli che l’Empoli è pronto a mettere in vetrina?
“Saranno proprio queste ultime partite a rivelarlo, anche perché spesso e volentieri, se fai male negli ultimi mesi, molti si dimenticano delle ottime cose che hai fatto prima. Se proprio devo fare un nome, ritengo che Eder sia già un giocatore pronto per palcoscenici importanti, ma abbiamo tanti altri ragazzi dotati di talento. Di sicuro, il fatto che nella prima squadra dell’Empoli figurino parecchi elementi provenienti dal settore giovanile è una cosa che mi riempie d’orgoglio”.
Tornando alla partita di dopodomani, che Empoli dobbiamo aspettarci?
“Un Empoli concentrato e in salute, che per 2-3 mesi ha giocato veramente un ottimo calcio. Il pareggio ottenuto col Lecce, in una gara che perdevamo 2-0, ci ha dato tanto morale e fiducia nei nostri mezzi”.
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