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Tre gare al termine del campionato, due punti di vantaggio sulla zona play-out. Alle porte, la delicatissima sfida, in trasferta, con il Capo Vaticano quintultimo. Un’intera stagione racchiusa nei novanta infuocati minuti che attendono il Catona.“C’è molta tensione all’interno dello spogliatoio. Inutile nascondersi: quella di Capo Vaticano, per noi, è la partita della vita”, giura Walter Cartisano, attaccante biancoceleste, che aggiunge. “Se non dovessimo fare risultato, i play-out sarebbero praticamente una realtà ”. Un’appendice che il Catona si augura di poter evitare. “A quel punto sarebbe una lotteria. Entrambe le squadre, in uno spareggio, si giocano tutto in 180′: non basterebbe neppure preparare al meglio la gara, il fattore campo potrebbe risultare determinante”.Tra il Catona e la permanenza diretta in Promozione, dunque, il Capo Vaticano. Mister Barillà lavora sulla testa dei suoi giocatori in vista del bivio della stagione. “Stiamo lavorando molto sul piano psicologico – spiega Cartisano – l’obiettivo è quello di compattare al massimo il gruppo: ripeto, è un appuntamento fondamentale per noi”.
Difficile stabilire, adesso, una quota salvezza. Sono tanti, troppi, gli scontri diretti ancora in programma tra le squadre in lotta per salvare la categoria. Cartisano non vuol far tabelle e punta tutto sul carattere dei suoi. “Solo noi possiamo complicarci la vita – spiega – se il campionato finisse adesso saremmo salvi. Dipende solo da noi, siamo padroni del nostro destino“.
Venticinque anni d’attesa e poi, nel giugno scorso, il successo sul campo del Siderno e l’accesso al campionato di Promozione. “Fallire sarebbe un peccato per i nostri tifosi, per una società che attraverso tanti sacrifici sta portando avanti questo progetto, per il gruppo storico che nella scorsa stagione ha conquistato questa storica promozione”.
“Non possiamo sciupare quello che abbiamo conquistato”, è la sua conclusione. Perfetta sintesi di quanto, per il Catona, valgano i prossimi novanta minuti.
G.V.
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