INGANNEVOLE ABBAGLIO – Prendete il Toro, ed il Frosinone. La banda Moriero era la “lieta novella” del campionato cadetto: calcio-spettacolo, valanghe di gol, testa della classifica ed un sogno promozione. Sognava il popolo ciociaro, sospinto dalle critiche entusiaste degli addetti ai lavori. I granata, ricchi di blasone e fascino, poveri di risultati e gioco. Clamorose disfatte interne, esoneri, avvicendamenti nelle cariche dirigenziali, propositi di vendita della società , sospetto calcioscommesse e, come se non bastasse, l’aggressione degli ultras alla squadra. Raccontata così sembrerebbe il prologo ad un trionfo laziale ed al dramma granata. Nient’affatto.
MONDO CAPOVOLTO – Il Toro, adesso, respira sul collo del Cesena secondo in classifica ed è ad un solo punto dalla A. Andate a spiegare ai sostenitori granata che il gioco continua a latitare: stringeranno le spalle e l’espressione disegnata sul volto sancirà un “poco importa”. Se hai un attaccante come Bianchi ed un portiere come Sereni, del resto, è sufficiente un’onesta squadra di gregari ed una buona dose di fortuna per far la voce grossa in questo mediocre campionato. Ed il Frosinone-champagne? A picco. L’entusiasmo tramutato in nervosismo, la benzina che faceva volare i ragazzi di Moriero sembra finita e lo spettro retrocessione è più d’una minaccia: un solo punto il margine, adesso, sulla Reggina quintultima.
QUESTA E’ LA SERIE B – Livellata ed imprevedibile, corta e indefinita, crudele con chi sogna troppo in fretta e galante con chi fa della pazienza la propria arma. Lo sa bene la Reggina che, prima di tutte aveva sognato. Addirittura in estate, quando il traguardo sembrava dovuto e “tempo” e “campo” due inutili formalità . Sogni spazzati via dalla realtà d’un campionato che non concede nulla al blasone e tutto al sacrifico. Ora, a nove giornate dalla fine, la Reggina esulta, giustamente, per un successo in casa del fanalino di coda. Tre punti che permettono di mettere alle spalle Gallipoli, Mantova e Padova, oltre alla già condannata Salernitana, ridisegnando la classifica in una successione che mette meno paura. Nulla è ancora fatto ma adesso il mirino è su Frosinone e Vicenza, solo una spanna più su. Dal mucchio a quota 44(Ascoli, Albinoleffe, Crotone, Piacenza e Modena) in giù, nessuno può dirsi sereno. Il campionato è lungo, la B non perdona. Toro e Frosinone insegnano.
Gianpiero Versace
Commenti