Roba da non dormirci stanotte, la sconfitta incassata oggi.. Non è bastato alla Reggina , giocare la migliore partita della stagione. Non è bastato a Roberto Breda, aver preparato alla perfezione il delicatissimo incontro di oggi, mettendo sotto per 70 minuti l’avversario. Tutto inutile di fronte ad un arbitraggio, quello del sig. Romeo , che definire pessimo sarebbe già un complimento nei confronti del fischietto di Verona. Tutto inutile, di fronte all’incredibile papera di Marino che ha rimesso in piedi un Torino in totale apnea.
Netta supremazia- Breda rinuncia alla “punta pesante”, relegando Bonazzoli in panchina e gettando nella mischia il redivivo Pagano. La scelta di non dare punti di riferimento alla difesa granata si rivela azzeccatissima, dal momento che Colantuono e i suoi vanno subito in bambola . Al 7’ qualche dubbio per un presunto atterramento in area di rigore ospite ai danni di Pagano, ma per il sig. Romeo è tutto regolare. Dalle proteste al rammarico vero e proprio il passo è breve, quando all’11 Carmona (sontuoso il suo primo tempo) sfonda per vie centrali, scambia con Pagano e si presenta tutto solo davanti a Sereni: il morbido pallonetto del cileno sembra destinato in fondo al sacco, ma la traversa dice di no. La Reggina arriva prima del Toro su ogni pallone, trovando però sulla sua strada un Sereni versione Batman: il portierone ospite al 13’ sbarra la strada con i piedi al gran tiro al volo di Brienza, e 10’ più tardi compie l’autentico capolavoro della giornata, alzando in angolo con un riflesso straordinario il bolide di Tedesco.
L’acuto di Carlos- Il gol è comunque nell’aria, ed infatti arriva al 25’: sulla punizione-cross di Brienza, Valdez è perfetto nell’inserimento e nel colpo di testa, e stavolta per Sereni, inutilmente proteso sulla sua sinistra, non c’è niente da fare. E il Toro? E il temutissimo ex Rolando Bianchi? Assolutamente, completamente non pervenuti. Per “Rollie” e compagni, l’unica attenuante è quella di aver perso per infortunio prima Zoboli e poi Gasbarroni, rimpiazzati rispettivamente da Rivalta e Rubin.
Stessa musica- “Riusciremo a tenere questa intensità anche nella ripresa?”. Questo l’amletico dubbio che rimbomba nella testa dei tifosi reggini. La risposta che viene data dal campo, è quanto mai secca e decisa: si. Il centrocampo gira come una bussola ad alta precisione, i ritmi rimangono altissimi, e quando la retroguardia si fa trovare per la prima volta impreparata, al 55’ ci pensa Lanzaro a tenere in piedi la baracca, salvando alla disperata sul lanciatissimo Antonelli. Breda cambia Pagano con Vigiani, mentre al 62’ Missiroli ha sui piedi l’occasione per chiudere il match, ma calcia troppo debolmente dopo un ottima percussione centrale.
La beffa- Il tempo di annotare l’ennesimo brivido amaranto (punizione di Brienza fuori di pochissimo, e atterramento in area ospite ai danni di Rizzato non visto da Romeo ), che sul Granillo si materializza l’incredibile. Al 68’ Marino, su uno spiovente proveniente da metà campo, accenna l’uscita per poi fermarsi, e Bianchi lo scavalca con un colpo di testa molle e centrale. Nonostante la paperissima del proprio portiere tuttavia , la squadra di casa rialza subito la testa, vedendosi negare un rigore su Tedesco al 75’, apparso ai più netto. Rabbia e incredulità, ma il peggio deve ancora venire: bella e potente la punizione di Garofalo all’80’, che termina la sua corsa sotto l’incrocio, con Marino apparso però non del tutto esente da colpe. Due tiri e due gol per il Torino, una mazzata tremenda per la Reggina, che perde anche Barillà per doppia ammonizione e si ritrova nuovamente da sola al penultimo posto.
Ferdinando Ielasi
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