REGGINA A PICCO- Il Granillo è sempre più una valle di lacrime. Lontano e sbiadito il ricordo di quel fortino invalicabile che fu: Reggio, adesso, è terra di conquista. La beffa di Bianchi e lo schiaffo di Garofalo condannano gli amaranto alla terza sconfitta consecutiva sul proprio terreno, addirittura la settima nell’arco della stagione. Poco importa che un tiro e mezzo nell’arco di due partite siano valsi a Toro e Modena ben sei punti: solo la Salernitana, adesso, assiste dal basso all’agonia della Reggina, penultima e solitaria, abbandonata dai risultati ed anche dalla buona sorte. Rimane ancorato a quota 36 l’undici dello Stretto, questa la cruda realtà. Sarà il caso di realizzare in fretta quanto sia cupa la notte amaranto perché le altre non aspettano più.
MIRACOLO PIACENZA – La trentaduesima giornata di campionato, infatti, dice che il divario tra la Reggina e la salvezza s’è dilatato. Potrebbero ingannare le sconfitte di Padova e Vicenza: il sorriso per la Reggina, in questo caso, è a metà. Perché se è vero che due dirette concorrenti rimangono a secco, altre due pretendenti al mantenimento della categoria fanno bottino pieno. E’ un gol di Colombo a piegare il Padova e consegnare tre punti alla Triestina che schizza a 42, mettendosi addirittura nove squadre alle spalle. Il Vicenza, in piena crisi, cade fragorosamente al Martelli di Mantova dove un gol di Tarana, semplicemente fantastico, riaccende la speranza dei virgiliani. I biancorossi, grazie a questi tre punti, scavalcano Reggina e Gallipoli ed agganciano il Padova in zona playout. Scivola, appunto, il Gallipoli: è una rete di Corvia al minuto 86 a decidere il derby salentino. Nella seconda metà della classifica (o “classifica di destra” per dirla alla Mazzone) non perde più nessuno. L’Ascoli conquista tre punti pesantissimi contro l’Empoli(disastroso in trasferta) portando a sei punti il suo margine sul quint’ultimo posto. Dodici punti nelle ultime sei partite, frutto di tre vittorie e tre pari, infine, fanno riemergere il Piacenza di Ficcadenti. 41 punti in classifica ed i playout quattro lunghezze più giù, un traguardo impensabile solo un mese fa.
LECCE SENZA RIVALI – Davanti, questa B sembra senza padrone. O meglio, un padrone ce l’avrebbe, il Lecce, ma il suo dominio non sembra figlio delle qualità dei giallorossi quanto della mancanza di degni rivali. Il Cesena impatta a Grosseto e adesso sono addirittura sette i punti di vantaggio sul Sassuolo terzo: pressoché un’ipoteca sulla promozione. Se il Crotone, intanto, vince la terza partita consecutiva e salendo a quota 44 si ritrova più vicino ai playoff che ai playout, chi dice definitivamente addio ad ogni ambizione è il Modena. Se i canarini dovessero essere ancora a lungo quelli visti a Reggio Calabria, nonostante il tre punti scippati, avrebbero piuttosto ottimi motivi per guardarsi alle spalle…
TORO SCATENATO – Chi gode davvero, in questa giornata, è il Torino. Quattro vittorie nelle ultime cinque gare e sei gol subiti nelle ultime dieci valgono un clamoroso quarto posto a – 2 dal Cesena secondo. E’ vero, il Toro al Granillo avrebbe dimostrato di meritare tutt’altra posizione e per lunghi tratti è stato addirittura sovrastato dagli amaranto: Colantuono fa “spallucce” e scappa via con il bottino.
Gianpiero Versace
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